I pazienti emofilici anziani devono affrontare molte sfide legate non solo alla malattia ma anche alle comorbilità generali associate all’invecchiamento. Uno studio pubblicato sull’European Journal of Hematology discute l’esperienza clinica pubblicata finora sull’alta prevalenza di malattie nei pazienti anziani con emofilia: queste condizioni – fanno notare gli autori – sono gestite nella popolazione generale da operatori sanitari con una scarsa formazione sull’emofilia.
L’artropatia emofilica, ad esempio, è comune negli emofilici anziani, ed è una complicanza cronica estremamente invalidante: il paziente è costantemente soggetto all’instaurarsi di emartri spontanei, ovvero di emorragie nel contesto delle cavità articolari.
La profilassi iniziata a un’età precoce, a regimi di dosaggio sufficienti ad evitare l’artropatia, non si è verificata nei pazienti che ora hanno più di 40 anni, e molti pazienti con emofilia sopra questa età hanno delle limitazioni nelle loro attività di vita quotidiana. Anche le malattie cardiovascolari sono diventate sempre più comuni nella crescente coorte dei pazienti anziani con emofilia.
Le questioni relative allo stile di vita, come le disfunzioni sessuali, possono essere esacerbate dai problemi medici e da quelli psicologici connessi con l’emofilia.
Il virus dell’epatite C è un problema importante, e la coinfezione da HIV accelera la progressione allo stadio terminale della malattia epatica; l’insufficienza renale acuta e cronica, infine, è più comune nei pazienti emofilici adulti che nella popolazione generale.
I dati scientifici su questo tema sono scarsi, perciò gli autori dello studio ritengono sia indispensabile segnalare qualsiasi esperienza per quanto riguarda la diagnosi e il trattamento di queste entità, per migliorare la qualità di vita dei pazienti emofilici anziani.
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