Erogato un finanziamento europeo di oltre 12 milioni di euro per tre progetti di ricerca pluriennali
Milano – Oltre 12 milioni di euro per trovare i “geni del dolore”, applicare le nanotecnologie alla chirurgia del più grave dei tumori cerebrali, il glioblastoma, e sviluppare la conoscenza delle epilessie e della loro genetica: questo l’importo e la destinazione dell’importante finanziamento pluriennale che l’Istituto Neurologico “Carlo Besta” riceverà dall’Unione Europea per due nuovi progetti di ricerca di cui è coordinatore e di un terzo di cui è co-coordinatore.
I progetti coinvolgono numerosi centri europei collaborativi.
L’annuncio è stato dato ieri nel corso di una visita all’Istituto dell’Assessore alla sanità della Regione Lombardia Mario Mantovani in cui i rappresentanti istituzionali hanno incontrato medici, pazienti e dipendenti della struttura.
I progetti sono stati selezionati per il finanziamento tra gli oltre 1300 provenienti da istituzioni scientifiche di tutta Europa. Hanno ottenuto il finanziamento, infine, circa 20 progetti che coinvolgono enti di ricerca italiani in tre dei quali l’Istituto Besta ha un ruolo di primo piano.
Questi tre progetti di ricerca si collocano all’interno della più ampia attività scientifica e clinica dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta”, che costituisce uno dei maggiori centri nazionali e internazionali per la ricerca e la cura delle patologie neurologiche. Presso l’Istituto, che è stato riconosciuto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) nel 1981, ogni anno si effettuano oltre 6.700 ricoveri, tra ordinari e day hospital, oltre 2500 interventi neurochirurgici, di cui più di 1000 per tumore del cervello, e oltre 266.000 prestazioni ambulatoriali. Inoltre, nel 2012 sono stati pubblicati 331 lavori per un impact factor normalizzato di 1.422,2 punti, con un incremento rilevante rispetto all’anno precedente: nel 2011, infatti, sono state prodotte 271 pubblicazioni scientifiche per 1041 punti di impact factor normalizzato.
Sottolinea Alberto Guglielmo, presidente dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta” di Milano: “Il finanziamento di questi progetti è un importante riconoscimento del ruolo internazionale dell’Istituto per la qualità dell’attività clinica e di quella di ricerca. Questi risultati meritano l’attenzione delle nostre Istituzioni, specialmente in questo momento in cui è fondamentale che il nostro Istituto abbia lo spazio di cui ha bisogno non solo in termini di ambienti, che pure sono indispensabili, ma anche in termini di sostegno per il suo sviluppo scientifico”.
Nanotecnologie contro il glioblastoma (progetto TheraGlio)
Il progetto ha come obiettivo applicare le nanotecnologie alla chirurgia di uno dei più gravi tumori del cervello, il glioblastoma, per il quale oggi non c’è cura e che colpisce oltre 1200 persone all’anno in Italia. In particolare, lo studio, coordinato da Francesco DiMeco, direttore del Dipartimento di Neurochirurgia dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta”, studierà speciali microbolle, piccole bolle d’aria grandi pochi milionesimi millimetro, da una parte per somministrare direttamente al glioblastoma agenti antitumorali, usando le microbolle come dei vettori, e dall’altra per rendere ben visibile la massa tumorale sia all’occhio del chirurgo durante l’operazione, grazie a un fenomeno di fluorescenza, sia alla risonanza magnetica e all’ecografia intraoperatoria, utilizzando le stesse microbolle come mezzo di contrasto multimodale.
I meccanismi genetici del dolore (progetto PROPANE)
Il progetto, coordinato da Giuseppe Lauria, ricercatore dell’Istituto Neurologico Besta, analizzerà la forte variabilità che il dolore neuropatico ha tra un paziente e l’altro, risultando per alcuni lieve e per altri è insopportabile. La ricerca prevede di arruolare 1500 pazienti con neuropatia diabetica o idiopatica selezionati da quattro centri clinici europei. I ricercatori analizzeranno il loro DNA per cercare eventuali mutazioni genetiche che spieghino la “soggettività” del dolore. Inoltre, queste mutazioni saranno ricreate in laboratorio a livello cellulare per sperimentare e individuare il farmaco più efficace per ciascuna di esse.
Una chiave genetica per l’epilessia (progetto DESIRE)
Il progetto, a cui l’Istituto Neurologico Besta partecipa come co-coordinatore, ha come obiettivo generale l’identificazione e la prevenzione delle alterazioni di sviluppo, maturazione e adattamento del cervello, che sono implicate nelle epilessie infantili e nelle loro conseguenze sull’evoluzione delle funzioni cerebrali. Particolare attenzione sarà dedicata all’identificazione di mutazioni genetiche e alla loro interazione con fattori ambientali e a marcatori biologici utili per identificare la malattia e predirne lo sviluppo. Le linee di studio, seguite dall’Istituto, sotto il coordinamento di Giuliano Avanzini, professore emerito dell’Unità di neurofisiopatologia ed epilettologia diagnostica dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta”, si concentreranno sullo sviluppo di nuove metodiche diagnostiche e terapeutiche nelle epilessie conseguenti a malformazioni cerebrali e nelle encefalopatie epilettiche.
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