La LDL aferesi può avere benefici effetti cardiovascolari al di là della rimozione delle lipoproteine: uno studio inglese ha infatti dimostrato che questo trattamento riduce la concentrazione di microparticelle in circolo nei soggetti con ipercolesterolemia familiare. Le microparticelle sono vescicole di dimensioni inferiori al micron rilasciate dalla membrana plasmatica delle cellule: quelle di derivazione piastrinica, in particolare, sono sempre più legate alla patogenesi di molte malattie.
La principale funzione dell’aferesi delle lipoproteine a bassa densità – un trattamento che si effettua con un meccanismo simile a quello della dialisi – è rimuovere il colesterolo LDL in eccesso nei pazienti con grave dislipidemia.
Tuttavia, la sua riduzione è transitoria, il che indica che i benefici cardiovascolari a lungo termine dell’aferesi potrebbero non essere dovuti esclusivamente alla rimozione di LDL.
Lo studio, pubblicato su The Journal of Lipid Research, ha chiarito l’effetto dell’aferesi sulla dimensione, la concentrazione, l’origine cellulare e la quantità di acidi grassi delle microparticelle: i campioni di plasma sono stati raccolti da 12 pazienti con ipercolesterolemia familiare sottoposti ad aferesi di routine.
Il risultato più evidente è stato la diminuzione della concentrazione di microparticelle dal pre al post-aferesi (rispettivamente 33% e 15%). La citometria a flusso, inoltre, ha mostrato che le particelle sono state prevalentemente positive all’annessina V e di origine piastrinica, sia prima che dopo l’aferesi. Infine, sebbene la concentrazione delle microparticelle si riduca, l’aferesi non ha alcun effetto sulla loro concentrazione totale di acidi grassi.
La concentrazione delle microparticelle è risultata essere correlata con il potenziale di generazione di trombina, suggerendo che una loro riduzione tramite aferesi possa diminuire la capacità delle stesse di produrre trombina. In conclusione, lo studio mostra che l’aferesi rimuove le microparticelle di derivazione piastrinica positive all’annessina V in individui con ipercolesterolemia familiare. Queste microparticelle sono potenti induttori di coagulazione e sono elevate nelle malattie cardiovascolari: i lavori futuri dovrebbero stabilire se la riduzione delle microparticelle patologiche durante l’aferesi è correlata con i benefici a lungo termine di questo trattamento.
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