Lomitapide sembra essere un’efficace terapia ipolipemizzante (LLT) aggiuntiva nella gestione dei pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote (HoFH), con o senza aferesi delle lipoproteine (LA): lo dimostrerebbe uno studio apparso online sul Journal of Clinical Lipidology.
Gli autori hanno presentato una serie di 4 casi, offrendo una review di soggetti affetti da ipercolesterolemia familiare omozigote trattati con lomitapide, descrivendo come tali pazienti abbiano risposto alla terapia e specificando in che modo gli effetti collaterali siano stati gestiti nel setting della pratica clinica. Tutti e 4 i pazienti hanno sperimentato una riduzione clinicamente significativa dei livelli di LDL-C, compresa dal 35% al 73%. Tre dei pazienti hanno manifestato evidenza di steatosi o di test di funzionalità epatica (LFT) lievemente elevati prima dell’inizio della terapia con lomitapide, ma gli effetti del farmaco sulla funzione epatica non si sono manifestati in tutti i casi. Tre dei pazienti hanno avuto eventi avversi gastrointestinali (GI), ma sono stati gestiti con un adeguato controllo dietetico.
Pertanto l’impiego ‘real life’ di lomitapide presenta un profilo di effetti collaterali in linea con quello dei trial clinici e può essere gestito con l’adesione alle raccomandazioni circa aumento della dose, modificazione della dieta e impiego di integratori alimentari.
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