La malattia polmonare da micobatteri non tubercolari (NTM-LD), nota anche come malattia polmonare NTM, è una rara e grave infezione batterica a trasmissione ambientale (difficilmente la malattia si trasmette per contatto interumano), la cui insorgenza è riconducibile alla presenza di specie micobatteriche diverse rispetto a quelle che causano la tubercolosi. Nello specifico, gli organismi coinvolti sono i cosiddetti micobatteri non tubercolari (NonTuberculous Mycobacteria, NTM), ampiamente riscontrabili nell’ambiente naturale a livello del suolo e dell’acqua, alcuni dei quali sono considerati come specie opportunistiche sia di vari animali che dell’uomo stesso. I micobatteri non tubercolari possono essere classificati in due gruppi: a crescita lenta e a crescita veloce. Al primo insieme appartengono organismi come il Mycobacterium avium complex (MAC), il M. chimaera e il M. kansasii, mentre del secondo fanno parte il M. abscessus, il M. bolletii e il M. massiliense. Ognuno di questi è responsabile dell’insorgenza di patologie polmonari con sintomatologia e prognosi variabili, spesso refrattarie al trattamento.

Non sempre i vari casi di NTM-LD vengono segnalati alle autorità sanitarie: è perciò difficile disporre di dati epidemiologici ben precisi, anche se i risultati di un recente studio americano affermano che la prevalenza di questo tipo di malattia, nel recente periodo, è aumentata dell’8% circa, ogni anno, solo negli Stati Uniti. Conseguentemente, anche il tasso di mortalità legato alla patologia ha subito un incremento del 40%.

I pazienti affetti da NTM-LD sperimentano una sintomatologia piuttosto vaga che comprende febbre, calo di peso, tosse, astenia (stanchezza psico-fisica generalizzata), disturbi gastrointestinali, sudorazione notturna e presenza di sangue nell'espettorato, la cui gestione può richiedere frequenti e prolungati ricoveri ospedalieri.
Tra i pazienti a maggior rischio di contrarre l’infezione ci sono gli individui al di sopra dei 50 anni, quelli con infezione da HIV, quelli affetti da fibrosi cistica o da patologie polmonari quali la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e quelli sottoposti a terapie immunosoppressive.

La corretta identificazione dell’agente infettivo è il punto di partenza di una buona diagnosi e passa necessariamente attraverso un esame colturale. In seconda battuta va considerata una buona osservazione clinica dei sintomi. Le radiografie toraciche sono importanti ma possono produrre quadri per certi versi sovrapponibili a quelli dei pazienti affetti da tubercolosi, quali lesioni polmonari cavitarie e nodulari o bronchiectasie (malformazioni croniche dei bronchi).

La terapia rappresenta un nodo critico: buona parte dei micobatteri non tubercolari è resistente a un gran numero di antibiotici. Tutto ciò allunga e complica il percorso terapeutico, aumentandone i costi e incidendo notevolmente sulla qualità di vita del paziente. I più comuni antibiotici per il trattamento dell’infezione da MAC comprendono etambutolo, claritromicina, azitromicina, rifabutina, rifampicina e anche antibiotici non specificamente approvati per la NTM-LD, quali ciprofloxacina, clofazimina e amikacina. Considerate le peculiarità dei micobatteri NTM, i regimi terapeutici spesso prevedono da 2 a 4 farmaci somministrati per periodi fino a 18-24 mesi (anche se i soggetti affetti da HIV possono essere costretti a terapie che durano per tutta la vita). Anche dopo il raggiungimento della conversione dell’esame colturale, ossia l'avvenuta eradicazione dell'infezione, i cicli di antibiotici possono continuare per un periodo di circa 12 mesi.

Consulta il nostro servizio L'ESPERTO RISPONDE dedicato alla malattia polmonare da micobatteri non tubercolari: clicca QUI per accedere alla sezione per pazienti del Centro-Nord d'Italia e QUI per accedere alla sezione per pazienti del Centro-Sud.

Per i pazienti italiani con malattia polmonare NTM è attiva l'associazione AMANTUM.

Sul portale www.mntfatto.it, medici e professionisti della salute possono reperire informazioni e aggiornamenti sulla malattia polmonare da micobatteri non tubercolari. QUI è possibile scaricare una breve scheda illustrativa sulla patologia tratta dal portale.

Fonti principali:
- Griffith DE, Aksamit T, Brown-Elliott BA et al. "An Official ATS/IDSA Statement: Diagnosis, Treatment, and Prevention of Nontuberculous Mycobacterial Diseases." Am J Respir Crit Care Med (2007)
- Winthrop KL, McNelley E, Kendall B, et al. "Pulmonary Nontuberculous Mycobacterial Disease Prevalence and Clinical Features." Am J Respir Crit Care Med (2010)
- Van der Werf MJ, Ködmön C, Katalin´c- Jankovi´c V, et al. "Inventory study of non-tuberculous mycobacteria in the European Union." BMC Infectious Diseases (2014)

La sospensione inalatoria di Insmed è sviluppata per il trattamento della patologia causata da Mycobacterium avium complex (MAC)

Bridgewater (U.S.A.) – Il Comitato Consultivo sui Farmaci Antimicrobici della Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha votato (12 a 2) a favore della sicurezza e dell'efficacia di ALIS (amikacina in sospensione liposomiale inalatoria) per pazienti adulti affetti da malattia polmonare da micobatteri non tubercolari (NTMLD) causata da Mycobacterium avium complex (MAC) e aventi opzioni di trattamento limitate o assenti.

malattia polmonare da micobatteri non tubercolari, prof. Stefano AlibertiProf. Stefano Aliberti (Milano): “all’inizio del trattamento deve essere preso in seria considerazione il rapporto rischio-beneficio. La deposizione polmonare di farmaci per via inalatoria ha chiari vantaggi rispetto alla somministrazione sistemica”

Esistono molte specie diverse di micobatteri non tubercolari (MTN), ma, tra tutte, quelle più pericolose per la salute dell’uomo sono il Mycobacterium avium complex (MAC) e il Mycobacterium kansasii. Il MAC può provocare un’infezione disseminata che rappresenta la forma infettiva più comune in soggetti affetti da AIDS o sottoposti a terapie immunosoppressive. “Con l’acronimo MAC ci riferisce ad un gruppo di specifici micobatteri che comprende principalmente il M. avium, il M. intracellulare e il M. chimaera, spiega il Prof. Stefano Aliberti, pneumologo del Policlinico di Milano e professore di malattie dell’apparato respiratorio dell’Università degli Studi di Milano. “Il MAC comprende i principali patogeni che possono dare malattia polmonare sia in soggetti immunocompetenti affetti da bronchiectasie, che, insieme al M. abscessus, in soggetti affetti da fibrosi cistica”.

malattia polmonare NTM, prof. Francesco BlasiProf. Blasi (Milano): “L’antibiotico per via inalatoria, associato a farmaci somministrati per via sistemica, consente di raggiungere rapidamente, e in una percentuale più elevata di pazienti, la negativizzazione dell’espettorato”

L’aumento di incidenza della malattia polmonare da micobatteri non tubercolari (malattia polmonare NTM) è una realtà con cui pneumologi e infettivologi si stanno confrontando da tempo ma che, specie nel recente periodo, è divenuta un problema ancor più concreto, visto che i pazienti con HIV, quelli sottoposti a terapie immunosoppressive e i soggetti immunocompetenti affetti da pneumopatie croniche, sono caratterizzati proprio da una maggiore suscettibilità alle infezioni scatenate da questi batteri.

malattia polmonare da micobatteri non tubercolari, Mycobacterium avium complexProfessor Alfonso Altieri (Roma): “il medico non immagina di trovarsi al cospetto di questo genere di patologia fino a che non insorge un sintomo come l’emottisi, considerato un campanello d’allarme anche per altre patologie quali la tubercolosi”

In uno studio tedesco sui micobatteri non tubercolari da poco pubblicato sulle pagine della rivista The European Respiratory Journal, un gruppo di ricercatori, impegnato a stabilire il carico di malattia che le infezioni sostenute da questi organismi comportano, specifica come siano state testate almeno 39 combinazioni di antibiotici per curarle, la maggior parte delle quali somministrate ad intervalli di tempo molto ravvicinati. A significare che l’unica costante nel trattamento delle malattie polmonari da micobatteri non tubercolari è l’incertezza.

malattia polmonare da micobatteri non tubercolari, l'esperto rispondeSi tratta di una grave infezione polmonare causata da micobatteri atipici ampiamente riscontrabili nell'ambiente, in particolar modo nell'acqua. La patologia è rara, ma la sua incidenza è in aumento anche in Italia

Roma - Malattia polmonare da micobatteri non tubercolari (NTM-LD) è il termine che indica una patologia causata da una rara e grave infezione batterica. Un nome complicato, così come lo è il percorso che conduce alla diagnosi, dato che la malattia non solo è rara, ma si presenta anche con una sequela di sintomi decisamente aspecifici, che includono febbre, calo di peso, tosse, stanchezza, disturbi gastrointestinali, sudorazione notturna e presenza di sangue nell'espettorato. Ma quello della NTM–LD è anche un nome lungo, lungo come l’unica procedura terapeutica ad oggi disponibile, che prevede l’assunzione di diversi antibiotici – fino a 4 insieme – per un periodo che può durare anche 24 mesi. Un percorso al termine del quale non sempre si giunge all’eradicazione dell’infezione, poiché molti micobatteri non tubercolari rivelano un'elevata resistenza alla maggior parte dei trattamenti.

Il Dr. Enrico Tortoli (San Raffaele): “i criteri diagnostici fissati dall’American Thoracic Society prevedono sia parametri clinici che microbiologici”

Il Mycobacterium tuberculosis è un batterio noto per essere la causa della tubercolosi, una patologia contagiosa e invalidante quasi dimenticata, nonostante ancora oggi faccia rilevare tassi di incidenza sostenuti in molti Paesi. Tuttavia per un micobatterio tristemente famoso al grande pubblico ve ne sono molti, meno noti, che possono essere causa di patologie altrettanto contagiose e pericolose come le malattie polmonari da micobatteri non tubercolari (NTM-LD).

Un dato piuttosto preoccupante, evidenziato nel corso dell'ultimo Congresso Internazionale della European Respiratory Society

Con l’acronimo NTM (NonTuberculous Mycobacteria, micobatteri non tubercolari) viene definita una classe di microrganismi patogeni opportunisti che colonizzano una corposa lista di ambienti naturali, dalla vegetazione, agli alimenti fino alle acque e all’aria che respiriamo. Il suolo e l’acqua, in particolare, sembrano costituire nicchie ideali per la proliferazione di questi organismi che contribuiscono alla formazione di biofilm sulle superfici dei tubi e dei rubinetti e riescono a tollerare condizioni ambientali proibitive per altre specie.

Seguici sui Social

Iscriviti alla Newsletter

Iscriviti alla Newsletter per ricevere Informazioni, News e Appuntamenti di Osservatorio Malattie Rare.

Sportello Legale OMaR

Tumori pediatrici: dove curarli

Tutti i diritti dei talassemici

Le nostre pubblicazioni

Malattie rare e sibling

30 giorni sanità

Speciale Testo Unico Malattie Rare

Guida alle esenzioni per le malattie rare

Partner Scientifici

Media Partner


Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni