Due mutazioni potrebbero causare l’insorgenza della patologia nella sua forma familiare. Si sospetta una stretta correlazione con i tumori

Uno studio statunitense, pubblicato sulla rivista scientifica Nature, dimostra che potrebbero essere le mutazioni in due geni a causare la morte delle cellule nervose nella sclerosi laterale amiotrofica (SLA) ed in altre malattie degenerative correlate. La stessa mutazione avvenuta in entrambi i geni individuati dal team,  A2B1 e A1, porterebbe infatti a un anomalo accumulo di proteine all'interno delle cellule; proteine che svolgono un ruolo essenziale nell'attività dell'RNA e sono state anche collegate al cancro ed al sarcoma di Ewing.

La ricerca, condotta da un team del St. Jude Children's Research Hospital guidato da J. Paul Taylor e  James Shorter, pare dunque suggerire che le malattie degenerative ed il cancro possano avere origini comuni.

"Spero - ha affermato J. Paul Taylor - che la nostra ricerca aiuti a costruire le basi per trattamenti efficaci per la SLA e, forse, per una vasta gamma di malattie causate da un anomalo funzionamento dell'RNA".

I ricercatori del St. Jude hanno sequenziato solo la porzione del genoma chiamato esoma, cioè quella parte che contiene le istruzioni per produrre le proteine, utilizzando come campione due famiglie affette da rare malattie degenerative ereditarie. Nessuna delle famiglie aveva precedentemente sviluppato mutazioni legate alla SLA. I risultati raccolti hanno mostrato che entrambe le famiglie presentano la stessa mutazione, precedentemente sconosciuta, in due proteine legate all'RNA: l' hnRNPA2B1 e l' hnRNPA1. Entrambe le proteine si legano all'RNA e l'aiutano a svolgere la sua funzione.

I ricercatori hanno poi cercato le stesse mutazioni in 517 pazienti affetti da SLA ed hanno individuato la mutazione di hnRNPA1 è presente solo in due di loro. Un paziente è affetto da forma ereditaria di SLA, l'altro invece non ha casi di SLA in famiglia.

Le nuove mutazioni sono situate in una regione delle proteine che Taylor ha definito “prion-like domain” perché assomiglia alle proteine del lievito chiamate ‘prioni’, proteine che possono alterare la propria forma a seconda della funzione che devono svolgere.


"Fino a poco tempo fa – ha affermato Taylor - non sapevamo che questi domini esistessero nell'uomo e ora ci rendiamo conto che centinaia di proteine umane li hanno. Questo è solo l'inizio però, dobbiamo ancora capire la loro funzione nelle cellule umane."


I ricercatori hanno mostrato come i “prion-like domains” siano responsabili del cambiamento di forma che si verifica quando le proteine diventano fili sottili chiamati “fibrille”. Le mutazioni accelerano la formazione di fibrille e spingono le proteine ad assumerne la forma. Questo fenomeno, detto ‘propagazione’, potrebbe spiegare perché la SLA ed altre patologie ad essa correlate siano diffuse in tutto il sistema nervoso.


Taylor ha inoltre ipotizzato che la normale funzione dei “prion-like domains” sia quella di assemblare RNA in strutture temporanee chiamate ‘granuli’, che prendono parte alla produzione delle proteine. I granuli normalmente hanno vita breve e le proteine di RNA che sono coinvolte nella loro formazione sono riciclate. Nelle cellule con mutazioni hnRNPA2B1 o hnRNPA1 però, i granuli di RNA si accumulano nel citoplasma.


Lo studio potrebbe avere diverse implicazioni importanti perché la scoperta che le mutazioni influiscono negativamente sul funzionamento dell' RNA potrebbe portare ad una terapia mirata per correggere il problema e dunque alla creazione di farmaci più efficaci per la SLA ed altre malattie neurodegenerative.

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