La National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine (NAS) ha fatto chiarezza su benefici e rischi della cannabis attraverso una rigorosa revisione di ricerche scientifiche rilevanti pubblicate dal 1999. Il recente documento evidenzia l’impatto della cannabis e dei suoi prodotti sulla salute umana, sia rispetto agli effetti terapeutici che ai rischi collegati come cancro, disordini mentali oltre ai disturbi connessi alla dipendenza.
Sedici esperti in vari campi (neurologi, epidemiologi, oncologi, psichiatri) hanno preparato circa 100 conclusioni, dopo aver passato in rassegna 10 mila abstract, relative agli effetti della cannabis sulla salute umana e dell’uso dei cannabinoidi. Tali conclusioni sono state divise a seconda delle evidenze a supporto (conclusive o sostanziali, moderate, limitate, insufficienti).
Da tale revisione sembra che non esistano associazioni statistiche tra l’uso della cannabis e cannabinoidi con un aumento dell’incidenza del cancro al polmone e il cancro della testa-collo (evidenze moderate) mentre evidenze limitate indicano un collegamento con il cancro al testicolo non seminoma.
Insufficienti sono le evidenze a supporto dell’associazione con l’aumento del cancro esofageo, alla cervice uterina, gliomi maligni, linfoma non Hodgkin, cancro al pene, cancro anale, lo sviluppo di varie tipologie di leucemie e mielomi è sostenuto da evidenze insufficienti.
Per quanto concerne l’aumento del rischio cardiovascolare (es. infarto, ictus) le evidenze sono limitate (o nulle) e anche nel collegamento con la diminuzione del diabete e sindrome metabolica e aumento del prediabete.
Evidenze sostanziali collegano l’uso della cannabis (fumata) al peggioramento di sintomi respiratori, bronchite e FVC; dall’altro lato evidenze moderate parlano di un miglioramento respiratorio dopo la cessazione del fumo di cannabis. In questo caso le evidenze sono limitate o insufficienti sia riguarda all’aumento delle citochine infiammatorie o il peggioramento del sistema immunitario, sia alla progressione della fibrosi epatica in caso di HCV.
L’aspetto cognitivo, in cui rientrano anche memoria e attenzione, è decisamente influenzato in maniera negativa dall’uso di queste sostanze (evidenze moderate), meno la sfera propriamente sociale. Lo sviluppo di schizofrenia, psicosi, suicidi, mania sono altamente o moderatamente aumentati dalla cannabis e cannabinoidi.
Per approfondimenti leggi la notizia completa su Pharmastar.it.
Seguici sui Social