Sergio Lai, General Manager di Sobi Italia, azienda farmaceutica focalizzata sulle malattie rare, è stato intervistato durante il Festival Uno Sguardo Raro, alla Casa del Cinema di Roma, l'11 febbraio 2018.
Lai apre commentando la presentazione dello spot del progetto #LimitiZero, realizzato grazie al contributo incondizionato di Sobi Italia, tramite il quale le nuove generazioni hanno voluto raccontare una nuova immagine dell’emofilia.
Lo spot è parte integrante del progetto #LimitiZero, che ha coinvolto un gruppo di ragazzi con emofilia e di loro amici, che hanno lavorato insieme a docenti e studenti IED (Istituto Europeo di Design) e al team di O.Ma.R. per la costruzione di una nuova immagine della patologia genetica che colpisce in Italia circa 5000 persone.
Definiti 'generazione Z' o 'post millennials', i ragazzi tra i 15 e i 20 anni con emofilia non hanno la stessa percezione della malattia che ha contraddistinto le generazioni precedenti. Grazie ai progressi della ricerca e alle nuove possibilità terapeutiche, possono fare sport, viaggiare e vivere una quotidianità molto simile ai loro coetanei. Non vogliono, quindi, essere ‘etichettati’ in una visione della malattia che non appartiene loro: per questo, il progetto #LimitiZero nasce con l’obiettivo di costruire una nuova immagine della vita con l’emofilia. Lo spot, carico di forza emotiva e speranza, spiega come i limiti della malattia possano essere superati con la forza di volontà e le giuste cure. Utilizzando la metafora sportiva, i ragazzi hanno voluto comunicare al mondo che volere è potere, anche con l’emofilia.
“Sobi è un’azienda farmaceutica che ha fatto della 'rarità' il suo focus, rendendo disponibili terapie che consentono di riconquistare una qualità di vita insperata fino a poco tempo fa”, afferma Sergio Lai, General Manager di Sobi Italia. “Ma il farmaco fa solo una 'parte' del lavoro, il resto è nelle mani del singolo e della sua rete sociale, familiare, sanitaria. Come azienda siamo orgogliosi di sostenere il progetto #LimitiZero, che non è solo un messaggio di positività e coraggio - ingredienti indispensabili per affrontare qualsiasi sfida la vita ci pone, e ancor di più una malattia rara - ma è anche l'esempio concreto di come si possa trasformare una fragilità in una enorme forza propulsiva”.
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