Rare Disease Hackathon 2020

Trionfa il dispositivo medico T-Chest, ideato dal team Archinmedi, dedicato ai pazienti affetti da patologie polmonari

Roma – Si è conclusa da poco la quarta edizione del Rare Disease Hackathon, iniziativa promossa da Takeda che mira a diffondere l’innovazione tecnologica applicata alle malattie rare, aumentare la consapevolezza verso di esse nell’opinione pubblica e proporre nuove soluzioni per i pazienti. Il progetto T-Chest del team Archinmedi si è aggiudicato il primo premio assegnato da una giuria composta da esperti in IT, malattie rare ed economia sanitaria, che hanno valutato il numero record di 33 progetti presentati, elaborati da oltre 200 tra sviluppatori ed esperti del digitale.

T-Chest è un nuovo dispositivo medico di diagnostica a distanza e di monitoraggio non invasivo per pazienti affetti da patologie polmonari. Al team Archinmedi va il premio di 5.000 euro e il plauso per aver ideato una soluzione di monitoraggio non invasivo per il paziente, che consente una significativa riduzione di spostamenti verso le strutture sanitarie, evitando quindi che la persona si esponga a rischi e contestualmente liberando tempo e risorse delle strutture ospedaliere.

Rita Cataldo, General Manager Takeda Italia, commenta: “Questo hackathon mette a sistema una pluralità di benefici: coinvolge i giovani e li sensibilizza sul tema delle malattie rare, incentiva la ricerca di soluzioni nuove ai molti problemi di gestione legati a queste patologie, tiene accesi i riflettori su queste tematiche ampliando all’università il proprio raggio di comunicazione. Infine stimola il sistema sanitario nazionale a confrontarsi con nuove modalità di servizio”.

L’edizione 2020 del Rare Disease Hackathon si è svolta interamente in modalità digitale e si è distinta per la qualità dei progetti che hanno centrato in pieno l’obiettivo di proporre innovazioni tecnologiche in grado di facilitare la vita di pazienti affetti da malattie rare e dei loro caregiver. Tra gli otto finalisti, la giuria ha premiato come secondo classificato il team Ariadne, con il progetto NEMU, un’applicazione per malattie neuromuscolari, e il team Jerico, terzo sul podio.

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