Per risolvere il mistero MAGI farà il test genetico sui resti dell’ultimo Duca

Non è la prima volta che si stabilisce un legame tra antiche e potenti casate e una malattia rara ereditaria, è già nota l’emofilia trasmessa dalla Regina Vittoria ai discendenti maschi, quella che afflisse i Romanov e che è legata al leggendario nome del monaco Rasputin, e ancora la malattia rara del sangue che probabilmente affliggeva Enrico VIII rendendo difficile la sopravvivenza dei suoi figli maschi, la stessa malattia che poi lo rese in vecchiaia obeso e aggressivo. Ma non fu solo Enrico VIII ad essere un regnante ‘over size’, la stessa sorte toccò a molti maschi della dinastia Farnese, una famiglia che ebbe  un grande peso nella storia italiana, ma di breve durata. L’ultimo degli eredi, anche lui ben in carne, morì in giovane età nel sonno e fu la fine dei Farnese. Fu il veleno a ucciderlo? Oppure furono gli stessi geni che lo avevano reso obeso a facilitare la morte per apnea notturna? Le ipotesi potrebbero essere valide entrambe cioè il duca potrebbe effettivamente essere stato avvelenato ma potrebbe contemporaneamente essere stato affetto da un’obesità genetica.

Oggi la scienza ci dà tutte le possibilità di fare chiarezza su queste ipotesi e l’Istituto di Genetica non Profit MAGI intende fare la sua parte: come annunciato il 20 giugno scorso in una conferenza stampa alla Camera dal presidente, il genetista Matteo Bertelli,  i lavoratori della struttura eseguiranno gratuitamente il test sull’ultimo dei Farnese, sepolto a Parma, quando tutte le autorizzazione saranno pronte per l’apertura dalla tomba.     

L’ipotesi che i Farnese possano essere stati affetti dalla malattia nasce da una ricerca storica del dott. Carlo Fornari sintetizzata nel libro “La fine dei Farnese, una tragedia annunciata” - editore Mattioli 1885.
“Tutto è cominciato – ha raccontato Bertelli – quando Fornari mi ha cercato per una consulenza genetica. Aveva raccolto tanti ritratti dei Farnese e questi mostravano molti membri della famiglia, obesi. Ho ricostruito allora l’albero genealogico ipotizzando la causa genetica. Ora ci vorrà il test su frammento osseo e su questo è stata già coinvolta l’Università di Parma il cui Rettore – nella veste di Gran Maestro del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, che amministra la Basilica della Staccata e il mausoleo delle Famiglie Ducali – che ha dimostrato la massima volontà di collaborazione”.



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