Le difficoltà potrebbero rallentare la sperimentazione di una nuova terapia per l’Huntington.
SIENA - Innovazione, biotecnologie, ricerca. Sono parole che sentiamo ripetere spesso, unite alla convinzione che questo settore possa rappresentare da una parte un volano per l’economia e dall'altra una speranza per i pazienti, in particolare quelli affetti da malattie rare. Eppure, per quanto si auspichi uno sviluppo economico basato sull’innovazione, all’atto pratico ci sono delle eccellenze del settore che l’Italia rischia di perdere. Una di queste è Siena Biotech, una società della Fondazione Monte dei Paschi di Siena (FMPS). Dalla sua nascita, nel 2000, fino ad oggi, ha attratto importanti partnership ed ha portato anche allo sviluppo di molecole che sono giunte in fase avanzata di sperimentazione. Un vanto per l'Italia, ma tutto questo rischia di crollare, travolto dalle poco felici vicende della Fondazione Monte Dei Paschi.
In un colpo solo l’Italia rischia di perdere un’eccellenza nella ricerca, i pazienti vedono messe in pericolo ricerche che potenzialmente potrebbero cambiare la loro vita e, non ultimo, i lavoratori dell’azienda rischiano di perdere il lavoro e il loro futuro.Dalle RSU dell’azienda - che chiedono un progetto serio di sviluppo bastato sull’innovazione - abbiamo ricevuto una lettera, che ripercorre la storia di Siena Biotech e mostra la situazione attuale.
Abbiamo ritenuto di pubblicarla integralmente, anche in segno di solidarietà con le loro richieste e con tutte le realtà di ricerca che vedono messo a rischio il proprio futuro dal difficile momento economico e da una carenza cronica di investimenti nella ricerca.
LA LETTERA DELLE RSU AD OSSERVATORIO MALATTIE RARE
“Siena Biotech - scrivono nella lettera le RSU - nasce nel 2000 con l’obiettivo di individuare cure farmacologiche per pazienti affetti da malattie neurodegenerative come le malattie di Huntington e Alzheimer e tumori cerebrali che purtroppo ad oggi non hanno cura. A questo scopo, grazie al sostegno economico della FMPS, è stato possibile realizzare un moderno centro ricerche (MRC) dotato di laboratori tecnologicamente all’avanguardia, come testimoniato da Avram Hershko premio Nobel nel 2004 per la chimica durante la sua visita del 2009, e attrarre ricercatori da tutto il mondo grazie anche al “programma di rientro dei cervelli italiani dall’estero”. Gli investimenti della FMPS nella ricerca biomedicale rientrano perfettamente nell’ambito dei propri obiettivi statuari e si inseriscono in un contesto territoriale in cui la ricerca scientifica, ed in particolare il settore delle Scienze della Vita, è stato protagonista fin dagli inizi del secolo scorso, quando il Prof. Achille Sclavo nel 1904 fondò l’Istituto Sieroterapico e Vaccinogeno Toscano.
In poco meno di dieci anni, intervallo di tempo decisamente breve per i tempi della ricerca medica, Siena Biotech ha sviluppato molecole attualmente in fase di sperimentazione clinica su pazienti affetti da neuropatologie croniche (Alzheimer e Huntington) che potrebbero rappresentare una valida possibilità di cura.
Il valore delle attività di ricerca svolte in Siena Biotech è riconosciuto a livello internazionale, come testimoniano le proficue collaborazioni attivate in questi anni con importanti istituti di ricerca italiani e stranieri e multinazionali farmaceutiche (Wyeth-Pfizer, Roche, Fondazione CHDI, A*STAR, UCL, EHDN, Telethon, etc.), nonché l’assegnazione di bandi di finanziamento europeo (Tamahud, ADIT, DePPICT, Paddington ) che vede Siena Biotech soggetto capofila di consorzi formati da centri di ricerca e università di fama mondiale.
I maggiori risultati sono stati ottenuti soprattutto nel campo della malattia di Huntington. In questi pochi anni, Siena Biotech ha sviluppato il farmaco Selisistat che attualmente è in fase di sperimentazione clinica su pazienti e per il quale gli enti regolatori (FDA,EMA) hanno riconosciuto la qualifica di Orphan Drug Designation. Attualmente il Selisistat ha completato uno studio clinico di Fase II con esito positivo".
"Le recenti e ampiamente riportate difficoltà economiche che coinvolgono la FMPS - prosegue la lettera - hanno generato una situazione di precarietà che è sfociata nell’avvio di una procedura di cassa integrazione straordinaria in deroga da Aprile 2012 e che continua tuttora, mettendo in seria difficoltà le effettive possibilità di successo dei progetti in corso. In questi ultimi mesi, data l’incertezza circa il futuro di Siena Biotech, numerosi ricercatori stanno valutando la possibilità di emigrare all’estero, cosa che avrebbe come conseguenza la progressiva perdita di competitività e l’abbandono di progetti di ricerca che ad oggi possono rappresentare le uniche possibilità di cura per i pazienti affetti dalle malattie cui Siena Biotech rivolge la propria attenzione”.
“Al fine di aumentare la redditività aziendale in modo da ridurre l’entità del contributo finanziario della FMPS – si legge nella lettera delle RSU a Osservatorio Malattie Rare - alcuni sforzi sono stati fatti per concretizzare opportunità di sviluppo legate a possibili accordi di collaborazione con aziende e istituti di ricerca che garantirebbero ritorni economici nel breve periodo necessari per il proseguimento delle attività in corso.
La mancanza di risposte certe sulla continuità aziendale da parte dell’unico azionista di Siena Biotech, la FMPS, e la progressiva perdita di managerialità stanno rendendo vani gli sforzi sin qui fatti creando enormi incertezze sul futuro della società, dei suoi lavoratori e delle loro famiglie. Il quadro politico locale di estrema incertezza cui l’assetto societario della FMPS fa riferimento ha creato una situazione di stallo decisionale che ingessa la capacità di attrarre partner e rende inefficaci tutti i processi decisionali necessari per individuare un piano di indirizzo strategico che sia soluzione sostenibile per Siena Biotech. L’atteso cambio di governance all’interno della FMPS e le prossime elezioni amministrative comunali contribuiscono alla mancanza di decisionalità da parte della FMPS sulle garanzie di continuità per la Siena Biotech con la forte percezione che questo stato di inedia possa proseguire fino a Giugno 2013, quando i nuovi assetti della FMPS e del Comune saranno stati ridefiniti. L’assenza di decisioni efficaci in questo lasso di tempo potrebbe portare ad inevitabili quanto drammatiche conseguenze sul futuro della Società e sulla possibilità di proseguire gli indirizzi di ricerca nel campo delle malattie rare.
Troppo spesso si richiama l’attenzione su uno sviluppo economico basato sull’innovazione e sulla ricerca scientifica che oggi non può e non deve essere bloccato da mere questioni politiche.
I ricercatori di Siena Biotech ritengono che il loro patrimonio di competenze e le strumentazioni a disposizione possano ancora essere parte di un futuro imprenditoriale che faccia della Siena Biotech un motore di sviluppo nel settore delle Scienze della Vita, ed affatto spaventati dalle sfide di competitività che li attendono, chiedono solo l’avvio di uno sviluppo economico basato sull’innovazione; concetto che spesso viene solo auspicato e raramente attuato”.
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