Prof. Pierpaolo Mastroiacovo, Direttore ICBD: “La prevenzione può prevenire l'infertilità e salvare molte nuove vite"
In occasione della presentazione del mese della prevenzione dei difetti congeniti e della prematurità, promosso dall'Alessandra Lisi International Centre on Birth Defects and Prematurity - Centro Collaborativo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il Prof. Pierpaolo Mastroiacovo (Direttore ICBD), ha risposto alle principali domande legate ai problemi della riproduzione.
I problemi legati alla riproduzione umana sono di varia natura e non sono rari: infertilità, aborto spontaneo nei primi mesi di gravidanza, varie complicanze della gravidanza, vari problemi nel neonato tra cui malformazioni, basso peso neonatale dovuto a prematurità o a scarsa crescita del feto durante la vita intra-uterina, tumori congeniti, morte improvvisa del lattante, e disabilità congenite. È possibile prevenire o ridurre il rischio di uno o più di questi numerosi problemi complessivamente denominati “esiti avversi della riproduzione”?
La risposta è senza dubbio positiva. Tutti gli esiti avversi della riproduzione a cui può andare incontro una coppia, che lei ha giustamente citato, riconoscono cause genetiche, e cause non genetiche, che agiscono spesso interagendo tra loro determinando un esito avverso della riproduzione. Le cause genetiche non possono essere assolutamente modificate: in alcuni casi possono essere individuate e quindi è possibile prevedere l’occorrenza del problema, ma non eliminate o contrastate efficacemente. Le cause non genetiche (malattie infettive o croniche materne, certe sostanze chimiche, farmaci, stili di vita non salutari), possono essere modificate attraverso interventi di prevenzione primaria. Sottolineo prevenzione primaria: quella vera, che consente di far nascere e crescere un bambino sano piuttosto che affetto da un qualche problema. Una serie di ricerche recenti hanno chiarito il ruolo delle cause non genetiche, sperimentato modalità di intervento individuale o di sanità pubblica per contrastarle efficacemente e hanno individuato un fattore protettivo di notevole importanza: la vitamina acido folico. L’insieme di questi interventi trova la migliore modalità di realizzazione nella “promozione della salute riproduttiva e preconcezionale”.
Che cosa è la promozione della salute riproduttiva e preconcezionale? Di che cosa si tratta?
Da alcuni anni è stato rivalutato un concetto assolutamente ben noto a tutti ma spesso dimenticato. Ogni essere umano nasce biologicamente al momento del suo concepimento. La futura mamma non sa ancora di essere incinta, ma il futuro bambino si sta sviluppando in modo tumultuoso. Dopo qualche settimana dal concepimento molti organi sono già formati, le fondamenta del suo benessere sono state gettate. È allora che la futura mamma sa di essere incinta, si rivolge al medico che fornisce i consigli più opportuni per proteggere la sua gravidanza e il futuro bambino. È troppo tardi per un obiettivo globale. Per proteggere un futuro bambino bisogna pensarci prima, intervenire prima che la gravidanza abbia inizio. Quando? Sin dalla giovane età della futura coppia: promuovere la salute della futura mamma e del futuro papà, non solo per loro stessi, nel presente e nel futuro (leggi prevenzione oncologica, cardiovascolare, metabolica e delle malattie dell’anziano) ma anche in vista della futura riproduzione a lunga, media o breve scadenza che sia. È questa la “promozione della salute riproduttiva” e possiamo dire, la scoperta, una vera scoperta scientifica degli ultimi anni. Qualora la promozione della salute riproduttiva non sia stata realizzata appieno nel corso degli anni, ecco la necessità di attivare la “promozione della salute preconcezionale”. Ovvero un insieme di interventi che vanno realizzati proprio poco prima del concepimento, quando la coppia decide di avere un figlio. A questo punto mi è d’obbligo far notare un dato di fatto. In Italia e in molti paesi, anche socialmente e culturalmente avanzati come il nostro, solo il 50-60% delle gravidanze è programmato. Quindi, la promozione della salute riproduttiva va realizzata regolarmente per tutti (dai professionisti della salute) e da tutti (da tutti coloro che pensano di avere prima o poi un figlio), quella preconcezionale in molti casi purtroppo potrà sfuggire ai nostri intenti.
Quali sono le patologie più frequenti che potrebbero essere evitate seguendo degli accorgimenti prima della gravidanza?
Le patologie evitabili sono vari. Elencarle tutte non è agevole (si veda P. Mastroiacovo, Prospettive in Pediatria). Posso solo fare qualche esempio: se tutte le coppie italiane (considerando che in Italia si verificano ogni anno 570mila nascite circa) assumessero regolarmente una compressa di acido folico durante l’età fertile fino al concepimento potrebbero essere prevenuti circa 2mila casi di malformazioni gravi ogni anno; se nessuna donna fumasse si potrebbero prevenire circa 2.700 casi di infertilità femminile, quasi mille nascite premature e altre 250 malformazioni congenite. Solo questo esempi dovrebbero convincere i responsabili della sanità pubblica a investire subito milioni di euro nelle prevenzione preconcezionale con notevoli risparmi nel giro di pochissimi anni.
Perché è importante che entrambi i futuri genitori, e non solo la futura mamma, seguano le raccomandazioni di promozione della salute riproduttiva e preconcezionale?
I figli si fanno in due. Oggi si sa bene per esempio che i problemi di infertilità dipendono quasi in egual misura dalla donna e dall’uomo. Oggi sappiamo che gli interventi sugli stili di vita rivolti, per esempio solo alla donna, falliscono più spesso se non è coinvolto anche il partner. E ancora, oggi sappiamo che gli spermatozoi maschili possono essere deteriorati da alcune cause non genetiche e influire sulla salute del futuro bambino. I dati più certi riguardano il fumo, ma altri si profilano all’orizzonte.
Quali sono le misure che devono seguire i futuri genitori per evitare gli esiti avversi in gravidanza?
Cito solo quelli più essenziali e sinteticamente in 7 punti (per i dettagli rimando ai nostri siti web).
Per i ambedue i futuri genitori:
1. programmare la gravidanza;
2. stili di vita salutari: niente fumo, niente alcol, dieta strettamente mediterranea;
3. visita medica per individuare malattie misconosciute o aggiustare in modo adeguato la terapia di eventuali malattie croniche e affrontare problemi difficili da risolvere da soli (es.: smettere di fumare o dimagrire).
Solo per la futura mamma:
4. acido folico sin dalla giovane età fin quando una gravidanza è possibile, per anni senza problemi;
5. vaccinazione contro rosolia e varicella;
6. farmaci vietati alcuni, con prudenza tutti gli altri;
7. pochissimi esami di laboratorio mirati a specifici problemi.
In che cosa consiste il lavoro del Centro ICBD?
Abbiamo tre campi di lavoro.
Il primo è coordinare alcune attività dell’International Clearinghouse, un’organizzazione a livello mondiale che raggruppa più di 40 programmi di sorveglianza e prevenzione dei difetti congeniti e che promuove tra l’altro corsi di aggiornamento per i paesi in via di sviluppo in collaborazione con il CDC di Atlanta, e l’OMS.
Il secondo compito è promuovere ricerche sia a livello nazionale che a livello internazionale nel campo dell’epidemiologia dei difetti congeniti e dei fattori di rischio che li determinano.
Il terzo è quello che stiamo affrontando adesso. Esportare nella vita quotidiana delle persone e dei professionisti della salute i risultati delle ricerche e delle esperienze positive svolte a livello mondiale, che consentono di allargare ai più ampi strati di popolazione le reali possibilità di prevenzione degli esiti avversi della riproduzione, in particolare dei difetti congeniti e della prematurità. In altre parole sensibilizzare cittadini e professionisti della salute. Le iniziative legate ad Aprile Mese della Prevenzione dei Difetti Congeniti e della Prematurità ne sono appunto un esempio.
Per ulteriori informazioni potete consultare il sito www.primadellagravidanza.it.
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