Bertelli: “lavoriamo per mettere i paesi più poveri in condizione di prendersi cura al meglio dei propri pazienti: la formazione è il primo passo”
Trento - “Fin dalla nascita MAGI ha voluto riservare un occhio attento a progetti di cooperazione internazionale. Oggi lavoriamo per mettere i paesi più poveri in condizione di prendersi cura al meglio dei propri pazienti: la formazione è il primo passo. Per dare concretezza a questa convinzione abbiamo deciso di destinare una buona parte dei nostri utili ai progetti di cooperazione”. Così il dottor Matteo Bertelli, genetista, presidente e fondatore dell’Istituto MAGI di Rovereto, spiega il perché di una serie d’iniziative di cooperazione che toccano Africa, Russia e Balcani, che sono state presentate questa mattina durante una conferenza stampa presso la sede della Provincia di Trento.
MAGI PER L’AFRICA
I progetti di cooperazione che MAGI sta svolgendo in Africa passano attraverso una collaborazione importante, quella con il prof. Lucio Luzzato, direttore scientifico dell’Istituto Toscano dei Tumori.
“La stima nei confronti del Prof. Luzzatto, scienziato di valore indiscusso ma anche persona di grande umanità, è immensa. E’ stato naturale decidere di sostenerlo nelle sue iniziative di solidarietà. Quest’anno abbiamo messo a sua disposizione una borsa di studio che ha portato a Firenze la dottoressa Tolulase Olutogun dell’ Ospedale Universitario di Ibada. Presso l’ITT la borsista ha potuto studiare nuove tecnologia utilizzabili per lo studio di malattie oncoematologiche in Africa. E’ stata un’esperienza di grande soddisfazione per tutti, resa possibile anche dall’azione costante tutoraggio da parte del dott. Rosario Notaro, e abbiamo così deciso di proseguire. A breve – dice Bertelli – firmeremo un accordo in base al quale MAGI garantirà al’ITT, anno dopo anno, nuovi borsisti provenienti dall’Africa”.
Oltre a garantire formazione MAGI collabora con l’ITT per i test di diagnosi molecolare, per l’introduzione di nuove tecnologie e per affiancare i ricercatori toscani nello studio del deficit di glucosio 6-fosfato deidrogenasi (G6PD), un deficit enzimatico particolarmente diffuso tra le popolazioni africane e che crea un problema grave: gravi crisi emolitiche alla somministrazione di un particolare farmaco antimalarico.
“La malaria è una malattia che in Africa deve essere assolutamente combattuta – dice Bertelli – Uno dei farmaci più comunemente utilizzati però è controindicato a chi ha questo deficit enzimatico: fare il test prima di trattare i pazienti è fondamentale”.
MAGI PER LA RUSSIA
L’impegno di MAGI per la Russia si svolge in diverse direzioni. Da una parte c’è la collaborazione con l’associazione “Aiutateci a salvare i bambini” per garantire diagnosi e terapie agli orfani che vivono negli istituti russi, dall’altra l’attività di formazione e assistenza nell’ambito dei test genetici. Già da alcuni mesi i laboratori di MAGI a Trento ospitano per il dottorato la Dott.ssa Ilona I. Malyutkina del Krasnoyarsk State Medical University, università situata in Siberia.
“Un impegno – dice Bertelli – che vogliamo portare avanti in maniera continuativa e se possibile intensificare”. Nel frattempo è in fase di partenza anche un secondo progetto, dove MAGI ha deciso di investire fondi propri: lo svolgimento di test genetici gratuiti per una determinata lista di patologie.
MAGI PER I BALCANI
Nei paesi dei Balcani i progetti di Magi sono in una fase ormai avanzata, al punto che a breve verrà aperta la sezione ‘MAGI BALCANI’ dove si farà prevalentemente genetica molecolare finalizzata alla diagnosi delle malattie rare. All’inizio sarà il personale di MAGI a svolgere i test – spiega Bertelli – ma l’idea finale è sempre quella di formare nuovo personale locale che sia poi in grado di fare queste analisi autonomamente e poi, anche, di avviare i pazienti a dei reali percorsi di presa in carico perché avere la diagnosi senza poter far nulla di concreto è di utilità davvero limitata”.
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