Questo il desolante risultato di un’indagine condotta da Aimar secondo i criteri che la Comunità Europea ha indicato per individuare i centri di eccellenza

Con la Direttiva Europea UE 24/11 la Comunità Europea ha invitato gli Stati Membri ad elaborare ed adottare piani nazionali e strategie specifiche per quanto riguarda le malattie rare e ad istituire Centri di competenza al fine di tutelare gli interessi dei pazienti e delle loro famiglie.
Aimar, prendendo spunto da tali raccomandazioni, ha realizzato un indagine al fine di comprendere se le unità di chirurgia pediatrica italiane operanti sulle Malformazioni Anorettali (MAR) soddisfino i criteri per essere considerati 'centri di eccellenza'.

 

I risultati sono stati recentemente presentati al Convegno Internazionale sulle Malformazioni Colonrettali Pediatriche di Dublino dalla presidente di Aimar, Dalia Aminoff, che afferma: “Quella che abbiamo effettuato è la prima indagine fatta nelle chirurgie pediatriche italiane sulle malattie rare e su una specifica patologia. I punti che abbiamo volute approfondire sono stati quelli relativi al trattamento, al follow up, alla ricerca e alla presenza o meno di un team multidisciplinare”.

Al Direttore Sanitario di ogni Ospedale dove risultasse presente e in funzione un’Unità di Chirurgia Pediatrica, alle Direzioni Sanitarie Ospedaliere e ai Dipartimenti della Salute delle 20 Regioni italiane abbiamo inviato una lettera ed un questionario.

“Sulla base dei questionari ritornati compilati (17 unità su 55, pari al 31%) possiamo affermare che esiste una grande frammentazione che inficia la possibilità di un buon trattamento delle ARM e che le principali unità chirurgiche pediatriche sono situate al Nord e Centro Italia mentre al Sud sembra ci sia ancora molto da fare”.

Qualche dato: nel 47% (8 unità) dei casi è presente uno specifico servizio ambulatoriale nelle unità di chirurgia pediatrica (4 al Nord e 4 nel Centro Italia); 10 unità (59%) hanno un team multidisciplinare. Solamente 5 unità trattano oltre 10 nuovi casi di ARM in un anno; solo 9 unità (53%) svolgono azione di follow up a lungo termine; 9 unità svolgono attività di ricerca e 10 hanno sviluppato reti di partnership nazionali e/o internazionali. Nessuna di queste si trova nel Sud Italia.

“Aimar - conclude Dalia Aminoff - è un’associazione che opera per la messa in rete delle informazioni e per il dialogo tra pazienti, famiglie, medici. Con tale ruolo si candida per essere il punto di riferimento e di contatto affinchè tutte le chirurgie pediatriche possano un giorno diventare centri di eccellenza. Il nostro obiettivo è che il riconoscimento e la cura delle MAR possano avvenire il prima possibile e ovunque nel territorio italiano, con gli stessi livelli di attenzione e le stesse metodologie di cura”.


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