Migliorare la qualità di vita, tutelare il diritto alla salute e sensibilizzare la popolazione anziana su una patologia come l’idrocefalo normoteso sottodiagnosticata e sottostimata. Con questi obiettivi parte da Roma e Messina la Campagna di comunicazione promossa da FederAnziani, con il contributo incondizionato di Johnson & Johnson Medical, sull’Idrocefalo normoteso dell’adulto, una patologia ancora largamente sconosciuta, tanto che i suoi sintomi sono spesso confusi con quelli dell’Alzheimer, del Parkinson o di altre forme di demenza senile.
L’idrocefalo normoteso, che interessa gli anziani, è un accumulo di liquor che causa un allargamento dei ventricoli del cervello, accompagnato da sintomi quali disturbi del movimento, demenza, insufficiente controllo della vescica e quindi incontinenza.
“Saranno organizzati Convegni nei Centri anziani a noi aderenti, perché l’idrocefalo normoteso è una patologia che se presa in tempo può essere curata. FederAnziani, che ha come obiettivo la tutela del diritto alla salute degli over 65, con l’ausilio di esperti medici, metterà gli anziani nelle condizioni di sapere quanto più possibile di una patologia ancora poco conosciuta e quindi molto sottovalutata.” Ha spiegato il Dr. Roberto Messina, Presidente di FederAnziani.
"Nel corso degli ultimi anni anche in Neurochirurgia come nelle altre specialità chirurgiche è sensibilmente cresciuta l'età media dei pazienti sottoposti ad intervento chirurgico per un progressivo incremento numerico dei pazienti over 65. La prevalenza e l'incidenza dell'idrocefalo normoteso o idrocefalo cronico dell'adulto attualmente non può essere determinata con precisione, anche se sappiamo che si tratta di una malattia comune e la sua prevalenza aumenta con l'età. Si presume che l'idrocefalo normoteso sia la causa di circa il 4% di tutte le demenze e che il numero di persone con idrocefalo normoteso sia probabilmente molto maggiore del numero di pazienti di fatto trattati. La Società Italiana di Neurochirurgia si sente fortemente coinvolta nella campagna promossa da FederAnziani per diffondere la conoscenza di questa patologia fra la popolazione adulta nonché le possibilità di diagnosi precoce e di trattamento. A questo scopo la Società Italiana di Neurochirurgia intende mettersi a
disposizione, tramite i suoi iscritti, per organizzare Incontri e Convegni atti a promuovere la campagna di informazione.” Ha raccontato il Prof. Roberto Delfini, Presidente della SINCH - Società Italiana di Neurochirurgia.
“L’Idrocefalo Normoteso è una patologia nota già da cinquant’anni (la prima segnalazione con questo nome in letteratura è del 1964) ma della quale sono ancora discussi non solo i criteri diagnostici ma, soprattutto, le modalità terapeutiche. D’altra parte questa patologia produce una sindrome clinica che può avere, a volte anche in maniera poco appariscente, quasi subdola, gravi ripercussioni sulla qualità di vita di chi ne è affetto e che, nella stragrande maggioranza dei casi, è una persona con più di 65 anni. Questo rende indispensabile un’opera di allerta, in prima istanza, sulla classe
medica, e, in generale, su tutta la popolazione, anche perché, e questo è il dato più importante e positivo, può essere trattata con successo anche duraturo, mediante un intervento che, nell’ambito di quelli che appartengono al bagaglio di competenze del neurochirurgo, viene considerato relativamente agevole.” Ha detto il Prof. Carmelo Anile, Dirigente Medico responsabile di Struttura Complessa Dipartimento di Scienze Chirurgiche per le Patologie della Testa e del Collo Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma.
"L’intervento di derivazione ventricolo-peritoneale, grazie alle moderne tecnologie a disposizione del neurochirurgo, può essere eseguito oggi con minori rischi e maggior beneficio clinico per il paziente rispetto al passato. Il costante progresso tecnologico, unitamente agli studi multicentrici in corso e ai progetti di collaborazione come quello siglato oggi con Federanziani, ci permettono di guardare con fiducia al futuro delle persone affette da questa patologia che, lo ricordo ancora una volta, è una demenza curabile." Ha aggiunto il Prof. Antonino Raco, Direttore U.O.C. Neurochirurgia
dell’A.O. Sant’Andrea di Roma.
“Si tratta di una demenza reversibile se diagnosticata e curata per tempo. La neurochirurgia ha messo a frutto una metodica chirurgica a basso rischio con un altissimo indice di successo dedicato ai pazienti anziani. Il nostro Centro di Messina ha maturato un’ampia esperienza, pluridisciplinare, mettendo insieme una rete di professionisti dedicati in un’ottica close to care: dalla ‘cura’ al ‘prendersi cura’”. Ha sottolineato il Prof. Antonino Germanò, Direttore Pt di Struttura Complessa di Neurochirurgia – AOU Policlinico G. Martino Messina.
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