Le sacche contenenti plasma infetto da Epatite B, di un paziente del San Filippo Neri di Roma, per l’improvviso guasto di un impianto di congelamento sono state sistemate in un altro apparecchio dove c’erano quelle raccolte dai donatori e destinate alla Kedrion, l’azienda internazionale che produce e distribuisce prodotto terapeutici da utilizzare nel trattamento di malattie gravi, come l’emofilia e le immunodeficienze.
Ad accorgersene, come racconta corriere.it, sono stati i tecnici dell’azienda che si sono resi conti della contaminazione e hanno distrutto l’intera partita di prodotti terapeutici. Migliaia di confezioni, per un valore di oltre cinque milioni di euro, sono state bloccate e, subito dopo, è scattata la segnalazione al Ministero della Saluta e alla Regione Lazio per gli adempimenti e i provvedimenti del caso.


Questo incidente ha fatto sì che il Centro Nazionale sangue del Ministero varasse con urgenza, ulteriori Linee Guida per il miglioramento dei livelli di qualità e sicurezza trasfusionali. Precauzioni e cautele indispensabili anche perché le segnalazioni pervenute riguardano, in particolare, il plasma destinato alla lavorazione industriale la quale, durante i processi di produzione di medicinali emoderivati, riscontra una positività nei pool preparati dal mescolamento delle unità di plasma ricevute dalle Regioni o dalle Province autonome.

 

Plasma infetto negli emoderivati per un impianto guasto al San Filippo Neri di Roma

Le sacche contenenti plasma infetto da Epatite B, di un paziente del San Filippo Neri, per l’improvviso guasto di un impianto di congelamento sono state sistemate in un altro apparecchio dove c’erano quelle raccolte dai donatori e destinate alla Kedrion, l’azienda internazionale che produce e distribuisce prodotto terapeutici da utilizzare nel trattamento di malattie gravi, come l’emofilia e le immunodeficienze.

Ad accorgersene, come racconta corriere.it (http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/14_luglio_12/impianto-guasto-san-filippo-neri-plasma-infetto-farmaci-bloccati-276c36c8-09a1-11e4-bfee-4a37bea40287.shtml), sono stati i tecnici dell’azienda che si sono resi conti della contaminazione e hanno distrutto l’intera partita di prodotti terapeutici. Migliaia di confezioni, per un valore di oltre cinque milioni di euro, sono state bloccate e, subito dopo, è scattata la segnalazione al Ministero della Saluta e alla Regione Lazio per gli adempimenti e i provvedimenti del caso.

Questo incidente ha fatto sì che il Centro Nazionale sangue del Ministero varasse con urgenza, ulteriori Linee Guida per il miglioramento dei livelli di qualità e sicurezza trasfusionali. Precauzioni e cautele indispensabili anche perché le segnalazioni pervenute riguardano, in particolare, il plasma destinato alla lavorazione industriale la quale, durante i processi di produzione di medicinali emoderivati, riscontra una positività nei pool preparati dal mescolamento delle unità di plasma ricevute dalle Regioni o dalle Province autonome.

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