Solo il cinque per cento dei trentacinquemila bambini affetti da malattie incurabili ha accesso alle cure palliative. Questa la denuncia dell'Associazione Luca Coscioni, che riprende i dati emersi durante i lavori di un convegno svoltosi a Roma negli scorsi giorni. L'associazione radicale denuncia anche l'assordante silenzio della stampa su un tema così importante, solo Avvenire, quotidiano della Conferenza episcopale, avrebbe riportato il dato in una delle sue ultime edizioni. Gli altri organi di stampa lo hanno deliberatamente ignorato. Eppure, la salute dei piccoli pazienti dovrebbe essere un problema particolarmente sentito.
Carlo Troilo, consigliere generale dell'associazione, commenta così la situazione italiana: “I dati di costo non sono facilmente reperibili, ma secondo le stime di un esperto come Marcello Crivellini, la spesa complessiva per le cure palliative (hospice e cure domiciliari) non supererebbe i 400 milioni di euro l’anno sui 120 miliardi di costo totale del Servizio Sanitario Nazionale italiano. Non a caso 80 associazioni di medici si sono rivolte al ministro Lorenzin affermando che dopo quattro anni dalla entrata in vigore della legge 38 l’Italia è ancora a ''due velocità'' e sette malati su dieci non ricevono l’assistenza dovuta”. L'esponente dell'organizzazione rivolge anche un appello ai giornalisti e alle redazioni: non è più possibile non raccontare i diritti negati in sanità. L'accesso alle cure è un diritto garantito dalla Costituzione e anche i politici non fanno nulla per accendere i riflettori su questa problematica. Evidentemente ritenuta di scarsa importanza. Intanto troppi piccoli pazienti continua a soffrire senza avere il sostegno di un'adeguata terapia farmacologica.
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