Farmindustria: “Volano le assunzioni e la produzione. Cresce l'export”
L'industria farmaceutica italiana non conosce crisi. Gli ultimi dati diffusi da Farmindustria confermano lo stato di salute di uno dei comparti con il più alto tasso di innovazione e ricerca. “Le promesse dello scorso anno sono state mantenute. L'occupazione, grazie anche al Jobs Act, non segna più il passo e le 5mila nuove assunzioni - la metà ha coinvolto under 30 - negli ultimi 12 mesi hanno superato il numero dei lavoratori in uscita, con un incremento dell'1% del numero degli addetti. Gli investimenti sono aumentati di 200 milioni di euro (+11%). L'export è cresciuto ancora (+6% nel 2014, dopo +14% nel 2013 e +13% nel 2012) di 1,2 miliardi in un solo anno”, questi i dati emersi durante l'assemblea pubblica organizzata dai produttori di farmaci.
“I benefici per la salute dei pazienti - si legge in una nota di Farmindustria - vanno di pari passo con il ruolo industriale delle imprese del farmaco. Lo dimostrano l'aumento della produzione (+4,5%) che ha raggiunto i 28,7 miliardi di euro e il massimo storico toccato dall'export (72% della produzione) con 21 miliardi. Dal 2010 al 2014 il nostro Paese è stato il primo al mondo per crescita in valore dell'export di farmaci e vaccini. Risultati che hanno rafforzato la seconda posizione dopo la Germania tra le nazioni produttrici di medicinali nell'Unione europea. L'Italia del farmaco con i suoi 63mila addetti, le 174 fabbriche presenti sul territorio e i 2,5 miliardi di investimenti si conferma l'hub europeo del settore. E vuole diventare l'hub mondiale”.
“Successi ottenuti da imprese che sono il fiore all'occhiello del Made in Italy – ha rimarcaro Massimo Scaccabarozzi, presidente Farmindustria - ma che sarebbe sbagliato dare per scontati specie in un contesto mondiale molto concorrenziale. Per questo c'è bisogno che la stabilità, garantita negli ultimi due anni, con regole certe, sia confermata e consolidata per favorire investimenti e innovazione. L'Italia sta uscendo dalla crisi. E l'industria farmaceutica è stata tra le co-protagoniste del rilancio del Paese. Davanti a noi ci sono sfide decisive”, ha concluso Scaccabarozzi. In tutta l'Unione europea solo la Germania è riuscita a far segnare una performance migliore.
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