GlaxoSmithKline: “rinnoviamo la disponibilità a dialogare in modo costruttivo”

Continua ad essere avvolta dalle polemiche la ‘riforma Balduzzi’, che sarà discussa mercoledì 5 settembre. Le Regioni hanno proposto delle modifiche, che subito hanno scatenato un coro di polemiche, ma anche i contenuti del ‘decretone’ così come era stato pensato, scontentano in molti: da Federfarma alle aziende farmaceutiche, passando per Assogenerici e i medici è tutto un coro di proteste. Una delle lamentele più frequenti è che le troppo e continue modifiche alle normative mettono a dura prova la tenuta del settore. Per Federfarma, infatti, “troppe modifiche intervenute nell’arco di pochi mesi hanno già avuto un pesante impatto sul settore e le farmacie sono costrette ad operare tra gravi difficoltà, senza certezze e senza poter, quindi, effettuare quella programmazione indispensabile a qualunque struttura per mantenere un buon livello di efficienza”.

Anche GlaxoSmithKline, azienda molto impegnata anche nella ricerca e nello sviluppo di terapie per le malattie rare, ha espresso la propria disapprovazione. “Si parla spesso di sostenibilità ma non di cosa significhi per un’impresa: significa condizioni certe in cui operare per un periodo di tempo sufficiente a creare infrastrutture, pagare i propri dipendenti, le tasse, fare ricerca e sviluppo, produrre, esportare e remunerare il capitale investito. - ha dichiarato Luc Debruyne, General manager della multinazionale per l’Italia – Siamo al terzo provvedimento in sei mesi che penalizza il settore farmaceutico, su cui pesa già il 40 per cento della riduzione del Fondo sanitario nazionale. Mentre si parla di misure per la crescita e per fare ripartire il Paese, chi investe in questo settore ne può trarre solo un grande segnale d’incertezza ad investire ancora, se non un palese invito ad uscirne o a ridurre la propria presenza industriale."

"E' singolare che, malgrado la disponibilità manifestata, il nostro settore non sia coinvolto nella discussione - ha concluso Debruyne - visto che le misure per crescita e sostenibilità richiedono analisi ed ideazione collegiali che difficilmente possono essere il frutto dello studio, pur rigoroso, di una sola parte sociale. Per questo rinnovo la mia proposta di dialogare in modo rapido e costruttivo su questo tema cruciale per i Pazienti e per l'economia del Paese".

Sulla stessa linea anche MSD Italia il cui presidente Pierluigi Antonelli ha detto: “Sui giornali si è molto discusso su tasse per le 'bollicine' o sui giochi d'azzardo, ma qui sta passando inosservato il rischio, assolutamente concreto, di smantellare un settore industriale strategico per l'Italia, con 25 miliardi di produzione annua (secondo Paese in Europa dopo la Germania), un export pari al 61%, 2,4 miliardi di Euro all'anno di investimenti e 65.000 dipendenti altamente qualificati (dei quali 6.000 ricercatori). E' per questo che auspichiamo un sostegno tangibile e concreto da parte di tutte le Istituzioni e, in primis, dal Ministero per lo Sviluppo Economico".

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