La risposta del Ministero all’interrogazione presentata da Paola Binetti
E’ stato il Sottosegretario Paolo Fadda a rispondere all’interrogazione presentata qualche settimana fa da Paola Binetti (SCpI) Sugli screening neonatali obbligatori. (interrogazione 5/01392). L’interrogazione chiedeva di sapere se non si ritenesse opportuno promuovere screening neonatali obbligatori e sistematici, attuati con controlli ravvicinati per tutto il primo mese di vita; premesso che, attraverso uno screening precoce non invasivo, messo a punto secondo una metodica dell'Istituto di pediatria dell'università «La Sapienza», è possibile prevenire le malattie neonatali.
Fadda ha, innanzitutto, ricordato che il test di screening deve rispondere a criteri utili ed universalmente accettati e deve consistere in una prova sicura, valida e poco costosa, con un alto livello di sensibilità e specificità, e richiede un'attenta analisi del rapporto costo/beneficio. Nel caso degli screening allargati, ha aggiunto, è necessario il pieno consenso informato da parte dei genitori così come la costituzione comitati tecnici di studio per effettuare valutazioni dell'efficacia teorica e pratica dello screening. Fadda ha, quindi, segnalato che il Ministero della salute ha finanziato il Progetto «Screening neonatale esteso: proposta di un modello operativo nazionale per ridurre le disuguaglianze di accesso ai servizi sanitari nelle diverse regioni» nell’ambito del quale è attivo un Tavolo tecnico con i rappresentanti dello stesso Ministero, del Tavolo interregionale delle malattie rare, dell'AGENAS, dei responsabili regionali dei programmi di screening e di importanti società scientifiche. È, inoltre, in fase conclusiva un ulteriore Progetto recante «Costruzione di percorsi diagnostico-assistenziali per le malattie oggetto di screening neonatale allargato».
Il Sottosegretario ha, poi, ricordato che la tematica degli screening viene ribadita anche nella “Raccomandazione per la prevenzione della morte o disabilità permanente in neonati sani di peso inferiore a 2.500 grammi non correlata a malattia congenita” attualmente in fase di condivisione con il gruppo tecnico sicurezza delle cure delle Regioni e Province Autonome. Fadda ha infine confermato che il Ministero ritiene necessario potenziare le azioni finalizzate a superare la disomogeneità delle diverse Regioni, migliorando la rete e promuovendo, con le cautele necessarie, la introduzione di test allargati.
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