Federfarma giudica insostenibili l'ipotesi di nuovi tagli alla farmaceutica. L'associazione di categoria non usa mezze misure e punta il dito contro il governo: colpevole di voler operare un nuovo taglio lineare mentre sono in corso i lavori del Tavolo sulla farmaceutica convocato da Palazzo Chigi. “Il taglio colpirebbe ancora una volta una voce di spesa trasparente, in calo ormai da anni e oggi a livelli inferiori a quelli del 2001, penalizzando la crescita e l'innovazione all'interno di un settore che ha bisogno di stabilità e certezze per poter investire nel miglioramento del servizio offerto ai cittadini”, si legge nella nota diffusa dai titolari di farmacia.
"I malati inoltre - a seguito dell'accelerazione data alla revisione del Prontuario per ottenere risparmi immediati - dovrebbero rinunciare a cure più moderne o sostenere maggiori spese. Le farmacie subirebbero le conseguenze negative di un'ulteriore contrazione della loro redditività sui farmaci a carico del SSN ormai prossima allo zero. Già oggi sono moltissime le farmacie in forte difficoltà economica (300 sono a rischio fallimento, 3.000 in grave sofferenza): il nuovo taglio aumenterebbe fortemente il pericolo che molte farmacie non siano più in grado di assicurare il servizio”.
Federfarma si appella quindi al governo perché si arrivi ad una razionalizzazione della spesa che non intacchi la qualità del Servizio sanitario nazionale. Si può “utilizzare la professionalità degli operatori sanitari per migliorare l'aderenza alle terapie, ottimizzando l'uso dei medicinali e garantendo così una più efficace assistenza farmaceutica ai pazienti e risparmi strutturali al sistema”.
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