Che ne sarà dei LEA?
Si apre una settimana fondamentale per il futuro del Servizio sanitario nazionale. Mercoledì la Conferenza Stato-Regioni dovrà decidere come comportarsi in merito al taglio dei trasferimenti statali generato dal combinato disposto delle manovre di finanza pubblica che si sono susseguite nel corso degli ultimi anni. Solo quest'anno i governatori avranno a che fare con 2,3 miliardi di tagli al Fondo sanitario nazionale, una mancanza di risorse che finirà col ripercuotersi sulla qualità dei servizi erogati sul territorio. Oltre un miliardo di euro sarà recuperato tagliando l'acquisto di beni e servizi, qualcosa potrebbe arrivare da una profonda razionalizzazione della rete ospedaliera ma non è escluso che si possa tagliare sulla spesa farmaceutica. Il governo ha cercato di ridimensionare le paure delle Regioni ma è innegabile che il taglio possa vanificare quanto messo nero su bianco nel Patto per la salute e minare alle fondamenta l'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea); prestazioni fondamentali che risultano già deficitarie in diverse aree del Paese.
Intanto il futuro del SSN viene delineato anche nel Programma nazionale di Riforme approvato dal Consiglio dei ministri nell'ultima seduta di venerdì. Palazzo Chigi punta sulla razionalizzazione del Sistema a livello nazionale e regionale e conta di eliminare le sacche di spreco ancora presenti. Si stanzieranno fondi sulla prevenzione e si cercherà di migliorare la raccolta di dati epidemiologici. Passaggi fondamentali per cercare di calibrare meglio la spesa sanitaria.
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