La Conferenza Stato-Regioni si oppone ai tagli sul comparto sanitario che dovrebbero entrare in vigore nel corso del 2016. Il Veneto ha chiesto a Stefano Bonaccini, presidente dell'organo e dell'Emilia-Romagna, di riaprire il negoziato con lo Stato. I sistemi sanitari regionali non sarebbero infatti pronti a tollerare una diminuzione del finanziamento. In sintesi – secondo i dati forniti dal Veneto – per il 2016 ci saranno tagli nella misura complessiva di 4,208 miliardi di euro di cui 2 miliardi sulla sanità e 2,208 miliardi sul bilancio normale. Di questi ultimi, 1,9 miliardi vengono compensati dal contributo che lo Stato gira alle Regioni, restando 308 milioni di tagli da ripartire fra i bilanci non sanitari delle diverse Regioni.

“Se non verrà modificata questa previsione il Veneto non darà nessun assenso a questi accordi – sottolinea il vicepresidente della Giunta guidata da Luca Zaia, Gianluca Forcolin – perché non ritiene tollerabile che vengano fatti ricadere sul settore delle Regioni ulteriori tagli rispetto a quelli che sono stati attivati. Il comparto regionale ha dovuto sobbarcarsi, in questi ultimi anni, una quota di tagli di spese ampiamente più che proporzionale rispetto all'incidenza della spesa regionale sul totale della spesa pubblica italiana”.

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