Al trapianto cellulare occorre abbinare strategie dirette alla prevenzione e al trattamento dei problemi ortopedici

Per i bambini affetti dalla rara sindrome di Hurler, il trapianto di cellule staminali ematopoietiche (HSCT) è la principale opzione terapeutica, in quanto in grado di arrestare il declino neurocognitivo dei pazienti e di condurre ad un significativo miglioramento della loro aspettativa di vita. Tuttavia, se si prendono in considerazione le complicanze ortopediche dovute alla malattia, questo particolare trattamento sembra garantire benefici piuttosto limitati. A tal proposito, la rivista Orphanet Journal of Rare Diseases ha pubblicato uno studio sulle manifestazioni muscolo-scheletriche della sindrome di Hurler in pazienti pediatrici sottoposti a trapianto di staminali.

La sindrome di Hurler (MPS I-H) rappresenta la forma più severa di mucopolisaccaridosi di tipo I (MPS I), una patologia metabolica causata da mutazioni nel gene IDUA che sono all'origine di un deficit dell'enzima 'alfa-L-iduronidasi'. Tale difetto conduce ad un accumulo di dermatan solfato e di eparan solfato all'interno dei lisosomi, con il conseguente sviluppo di gravi disfunzioni cellulari. La sindrome di Hurler si manifesta con sintomi che includono tratti facciali grossolani, problemi visivi e uditivi, epatosplenomegalia e disturbi di natura cognitiva, cardiaca e respiratoria. La patologia comporta anche una serie di anomalie muscolo-scheletriche profondamente invalidanti, quali bassa statura, degenerazione articolare e disostosi multipla, una grave tipologia di displasia scheletrica.

Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche (HSCT) costituisce il trattamento di elezione per i pazienti pediatrici con MPS I-H di età inferiore o uguale a 2 anni. La terapia cellulare ha dimostrato di poter modificare radicalmente la storia naturale della malattia, portando a notevoli miglioramenti clinici e, soprattutto, ad un sostanziale arresto del deterioramento neurocognitivo.

D'altro lato, l'impatto dell'HSCT sulle manifestazioni muscolo-scheletriche della sindrome di Hurler rimane un aspetto non sufficientemente conosciuto. Per questo motivo, i ricercatori dello University Medical Center Hamburg-Eppendorf (Germania) hanno deciso di condurre uno studio per accertare l'evoluzione delle condizioni ortopediche in 19 bambini affetti da MPS I-H e sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali tra il 1991 e il 2012. I partecipanti, 9 maschi e 10 femmine, sono stati valutati dopo un periodo medio di follow-up di 6,4 anni.

I risultati dell'indagine sembrano indicare che, nei pazienti con sindrome di Hurler, un intervento tramite HSCT sia effettivamente in grado di determinare benefici in relazione ad alcuni dei sintomi muscolo-scheletrici associati alla malattia. Nella maggior parte dei soggetti, il trattamento ha portato alla stabilizzazione o al miglioramento della mobilità articolare dell'anca, delle ginocchia e dei gomiti. Inoltre, in più del 50% dei partecipanti, il trapianto ha favorito una parziale correzione dell'ipoplasia odontoidea e ottenuto un effetto di prevenzione nei confronti del processo di stenosi cranio-cervicale.

Nonostante ciò, lo studio rivela come, nei bambini colpiti dalla sindrome di Hurler, il trapianto di cellule staminali non sia in grado di alleviare a sufficienza il carico complessivo della patologia ortopedica, che rimane significativamente elevato. Dopo la terapia, il movimento di abduzione della spalla è comunque apparso compromesso nel 75% dei pazienti, mentre nel 31% di loro è addirittura peggiorato. Sono ulteriormente progrediti anche i difetti di displasia dell'anca, di scoliosi, di cifosi toraco-lombare e di valgismo delle ginocchia. Durante l'ultimo controllo post-trapianto, il 47% dei partecipanti dipendeva parzialmente dalla sedia rotelle, mentre il 10% era costretto a utilizzare tale ausilio in via definitiva. Infine, il 60% dei pazienti è dovuto ricorrere ad interventi chirurgici per il trattamento delle complicanze ortopediche.

Le prove ottenute in questo studio sembrano suggerire che, successivamente ad una procedura di trapianto cellulare, i bambini con sindrome di Hurler debbano essere sottoposti a frequenti visite di controllo multidisciplinari, in modo che gli specialisti in ortopedia possano prevenire le invalidanti conseguenze muscolo-scheletriche della malattia. D'altro lato, appare evidente anche la necessità di nuove opzioni terapeutiche mirate. Secondo gli autori, l'uso di farmaci antinfiammatori potrebbe, ad esempio, ottenere benefici nel trattamento dei danni articolari.

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