Il gene Vps33B è noto da tempo per essere coinvolto nello sviluppo di una malattia multisistemica, ultra rara e fatale, definita come sindrome ARC. Oggi, i ricercatori dello UT Southwestern Medical Center (USA) sostengono che questo gene abbia un ruolo diretto nella regolazione dell'immunità innata, la prima risposta di difesa che le cellule immunitarie dell'organismo umano mettono in atto contro gli agenti infettivi esterni. La scoperta, pubblicata di recente sulla rivista Immunity, potrebbe rivelarsi utile per una migliore comprensione non soltanto della sindrome ARC, ma anche della più comune tubercolosi.

La sindrome 'artrogriposi-disfunzione renale-colestasi' (ARC) è una gravissima malattia pediatrica legata a mutazioni del gene Vps33B e generalmente contraddistinta da tre segni cardinali: rigidità articolare (artrogriposi multipla congenita), disfunzione dei tubuli renali e anomalie nel flusso della bile (colestasi neonatale). La patologia è anche associata a infezioni ricorrenti e sepsi. In tutto il mondo sono stati finora segnalati meno di 300 bambini con sindrome ARC, la grande maggioranza dei quali finisce per perdere la vita entro i 2 anni d'età.

Per simulare gli effetti di questa malattia, i ricercatori statunitensi hanno eliminato il gene Vps33B in alcuni esemplari di topo e di moscerino della frutta, notando che gli esemplari manifestavano una risposta infiammatoria esagerata nei confronti dei lipopolisaccaridi (LPS), molecole che si trovano sulla membrana cellulare dei batteri Gram-negativi.

Attraverso appositi 'recettori Toll-like' (TLR) che reagiscono agli LPS, le cellule immunitarie come i macrofagi riconoscono questi batteri patogeni, intervenendo e procedendo alla loro eliminazione mediante 'fagocitosi'. Secondo gli scienziati dello UT Southwestern Medical Center, quando il gene Vps33B non funziona correttamente, per esempio a causa di mutazioni, l'azione dei macrofagi non viene portata a termine, con un conseguente aumento d'infiammazione e una maggiore suscettibilità a infezioni e sepsi.

I risultati dello studio sembrano suggerire che le complicazioni infiammatorie della sindrome ARC dipendano dal ruolo che il gene Vps33B riveste nella regolazione dell'immunità innata piuttosto che dalle disfunzioni organiche dovute alla patologia.

Inoltre, questa scoperta potrebbe avere importanti ripercussioni anche in relazione alla tubercolosi (TBC o TB), una malattia infettiva che è provocata da un micobatterio in grado di inibire l'attività della proteina codificata dal gene Vsp33B. I ricercatori americani ipotizzano che questa specifica azione batterica possa contribuire alle estese infiammazioni manifestate dai pazienti con TBC.

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