Per giungere alla scoperta ci sono voluti 12 anni di ricerche e il lavoro di oltre 60 scienziati, tra cui due italiani
Un gruppo internazionale di ricercatori, diretti dal prof. Yanick Crow e dal dott. Ray O'Keefe della University of Manchester (Regno Unito), ha identificato specifiche mutazioni nel gene SNORD118 che risultano essere la causa della 'leucoencefalopatia con calcificazioni e cisti' (LCC), una malattia ultra rara che colpisce i vasi sanguigni cerebrali. La scoperta, pubblicata pochi giorni fa su Nature Genetics, è frutto di un lungo processo d'indagine a cui hanno contribuito anche la dott.ssa Roberta Battini (Dipartimento di Neuroscienze dell'Età Evolutiva, IRCCS Stella Maris di Pisa) e il dott. Duccio Maria Cordelli (Unità di Neurologia Pediatrica, Ospedale S.Orsola-Malpighi di Bologna).
La LCC è una malattia cerebrale degenerativa che può colpire a tutte le età, portando a debilitanti conseguenze e persino a morte precoce. La condizione è nota anche come sindrome di Labrune, in quanto descritta per la prima volta nel 1996 dal dott. P. Labrune e colleghi, ed è caratterizzata da una sintomatologia che include rari attacchi convulsivi, declino della performance cognitiva e segni cerebellari, piramidali ed extrapiramidali. La LCC consiste in una micro-angiopatia cerebrale diffusa che si associa a calcificazioni progressive nella materia bianca e nei nuclei della base e a cisti parenchimali che si sviluppano in corrispondenza del cervelletto e del vano sovratentoriale.
I ricercatori hanno raccolto campioni biologici e dati clinici provenienti da 33 famiglie colpite da LCC, e, attraverso tecniche di sequenziamento del genoma di ultima generazione, hanno scoperto che la malattia è dovuta a mutazioni nel gene SNORD118, che non codifica per nessuna proteina ma per un 'piccolo RNA nucleolare' (snoRNA) denominato 'Box C/D snoRNA U8'. Il termine 'Box C/D snoRNA' definisce alcuni frammenti di RNA evolutivamente conservati e coinvolti nella biogenesi dei ribosomi.
In base a quanto emerso dallo studio, le mutazioni nel gene SNORD118 compromettono la normale espressione del Box C/D snoRNA U8, che è d'importanza fondamentale per il mantenimento della corretta omeostasi vascolare cerebrale.
La dott.ssa Emma Jenkinson, della University of Manchester, sostiene che i risultati di questo studio possono portare ad una maggiore conoscenza delle malattie genetiche causate da mutazioni presenti in regioni non codificanti del genoma, ossia in quelle porzioni del genoma che vengono trascritte in RNA non codificante per proteine: “L'identificazione di SNORD118 come causa genetica della LCC costituisce un significativo passo avanti nella comprensione del ruolo degli 'RNA non codificanti' (ncRNA) nello sviluppo di diverse patologie”.
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