Grazie all’accordo di collaborazione firmato da Celgene e dalla biotech americana bluebird bio la ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione di nuove terapie geniche per il trattamento dei tumori hanno oggi un nuovo e importante impulso.
bluebird bio è una società biotecnologica americana impegnata nello sviluppo e nella commercializzazione di una nuova generazione di prodotti derivati dalla terapia genica per la cura di pazienti con malattie genetiche gravi e orfane. In base all’accordo, Celgene verserà a bluebird bio una somma immediata pari a 225 milioni dollari per prodotto più altre potenziali somme di denaro al raggiungimento di determinate milestone.
La collaborazione tra le due società avrà lo scopo di applicare la tecnologia della terapia genica all’ingegnerizzazione di linfociti T con recettori diretti contro antigeni tumorali. Questa metodica rappresenta un'efficace strategia per generare in tempi rapidi un elevato numero di linfociti tumore-specifici. In alternativa al TCR fisiologico (recettore dei linfociti T), la cellula T può essere ingegnerizzata con recettori chimerici per l'antigene (CAR) costituiti da un dominio di riconoscimento antigenico (derivato da anticorpi monoclonali) fuso a domini di trasduzione del segnale derivati dal complesso TCR: questo tipo di struttura combina la specificità del riconoscimento anticorpale (MHC-indipendente) con le potenzialità anti-tumorali dei linfociti T.
Oltre all’accordo con bluebird bio, per lo sviluppo di linfociti T con potenzialità anti-tumorali, ottenuti con questa metodica, Celgene collaborerà con il Center for Cell and Gene Therapy del Baylor College of Medicine e con il Texas Children's Hospital e il Methodist Hospital di Houston, guidati dal Professor Malcom Brenner, uno dei maggiori esperti a livello mondiale in questo campo.
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