Un team di ricercatori dell'Ottawa Hospital Research Institute, guidati dal dott. Harold Atkins, hanno utilizzato il trapianto di cellule staminali su due donne con sindrome della persona rigida (stiff person syndrome), riuscendo a mettere in remissione la malattia. La sindrome della persona rigida è una malattia rara e invalidante caratterizzata da rigidità del torace e degli arti. La presenza di anticorpi contro la decarbossilasi dell'acido glutammico (GAD) nella maggior parte dei pazienti suggerisce un'origine autoimmune della patologia.

La procedura messa a punto dai ricercatori consiste nel prelevare le cellule staminali emopoietiche del paziente (cellule staminali autologhe), rimuovere dal sangue le cellule immunitarie anomale, azzerare con chemioterapia il sistema immunitario del paziente per, infine, tentare di rigenerarlo in maniera corretta reimpiantando le cellule staminali precedentemente prelevate.

Tale procedura, applicata sulle due pazienti, avrebbe prodotto una remissione della malattia per un periodo di due anni, ma - dice Atkins - "Non è una cura. Non sappiamo per quanto tempo queste remissioni dureranno. Inoltre ci sono dei rischi associati a questa procedura, non è come prendere una pillola."

I risultati preliminari dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica JAMA Neurology.

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