I risultati di un recente studio clinico di Fase II, pubblicato online sulla rivista The Oncologist, sembrano evidenziare che, in un gruppo di uomini affetti da carcinoma prostatico resistente alla castrazione e trattati con successo mediante chemioterapia d’induzione con docetaxel, una terapia di mantenimento con il farmaco temsirolimus è in grado di ritardare di circa 6 mesi la progressione radiologica e/o sintomatica della malattia senza influenzare negativamente la qualità della vita dei pazienti.
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