“Vado nello stesso hotel da tanti anni, ora sono arrabbiata e delusa. Mi hanno detto di andarmene perché mio nipote, un ragazzo di 13 anni affetto da autismo, innervosiva i clienti: ho fatto le valigie e sono tornata a casa.” Sono le parole di Rosa, che da anni trascorre le proprie vacanze sempre nello stesso albergo di Milano Marittima e ha sempre portato con sé il nipote. Questa volta, però, le cose non sono andate bene come sempre perché le proteste dei clienti hanno spinto il gestore della struttura a chiederle di andarsene.
“Lo trovo semplicemente vergognoso. – racconta Rosa – Zero tolleranza! Sono arrabbiata, delusa e addolorata: gli handicap sono diversi e tra questi metto anche l’ignoranza e la cattiveria umana verso un bambino di 13 anni, che ha l’unica colpa di essere autistico”.
“Ho pagato 500 euro per soli quattro giorni – protesta Rosa, che ha denunciato l’accaduto all’Amministrazione Comunale – penso che avrei diritto a un risarcimento morale”.
Dopo qualche giorno sotto il post pubblicato da Rosa su Facebook è comparso quello scritto direttamente dal nipote: “E adesso, ‘amici’ dello Stella Maris, zitti tutti, finitela di parlare di me. Sono un bambino autistico, non sono né infettivo né un mostro. Cambiate argomento, perché voi dell’autismo non sapete niente e non potete giudicare. Godetevi ipocritamente le vostre vacanze, belli rilassati, ma ogni tanto pensate che avete impedito a me di fare le mie!”.
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