La terapia domiciliare ha cambiato la vita di numerosi pazienti affetti da malattie metaboliche rare, perché ha permesso di modificare l’organizzazione del loro trattamento, passando dal curarsi in ospedale all’ambiente confortevole di casa, senza perdere il senso della cura e il contatto con il Centro di riferimento che rimane fondamentale”. A spiegarlo il Prof. Pisani, nefrologo dell'Università Federico II di Napoli.

La terapia domiciliare - continua il prof. Pisani - permette quindi di organizzarsi in modo migliore: dà la possibilità al paziente di costruire una maggiore familiarità con gli operatori sanitari che gliela somministrano, e il grosso vantaggio di non dover più recarsi in ospedale e, una volta lì, fare la fila. Ma dà benefici anche agli ospedali, che possono sgravarsi dalle infusioni, spesso onerose e non sempre organizzate in prima persona dall’azienda ospedaliera”.

L’intervista si è svolta in occasione del convegno “HOME THERAPY – per una migliore qualità di vita”, svoltosi il 24 ottobre 2018 a Roma, organizzato organizzato dalla Sen. Paola Binetti, presidente dell’Intergruppo Parlamentare Malattie Rare, insieme all’Associazione Italiana Anderson-Fabry (AIAF Onlus), all’Associazione Italiana Gaucher (AIG–Gaucher Onlus), all’Associazione Italiana Glicogenosi (AIG Onlus) e all’Associazione Italiana Mucopolisaccaridosi (AIMPS Onlus).

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