Il tasso di diagnosi con questa tecnica, in un piccolo centro genetico regionale, ha raggiunto il 32,5% dei pazienti

DIJON (FRANCIA) – Le condizioni gravi dello sviluppo neurologico colpiscono circa il 3-5% della popolazione, e i genetisti medici svolgono un ruolo centrale nella delineazione clinica e nella diagnosi, perché oltre l'80% delle malattie croniche in età pediatrica hanno una base genetica. La diagnosi eziologica è un elemento chiave per la gestione delle famiglie colpite, con implicazioni significative per la consulenza genetica, la pianificazione delle nascite, i test prenatali, la prognosi, il trattamento, la prevenzione e la qualità della vita.

L'attuale standard per la diagnosi della grave disabilità intellettiva e dell'encefalopatia epilettica è costituito da più valutazioni cliniche da parte di medici altamente specializzati, e da innumerevoli indagini para-cliniche come l'imaging e i test biologici, che possono essere invasivi e vengono spesso definiti come un' “odissea diagnostica”. Anche se test metabolici e genetici mirati possono portare a una diagnosi eziologica fino al 50% degli individui affetti, se associati a un'attenta delineazione clinica, nessuno dei test di screening convenzionali raggiunge individualmente una resa diagnostica significativa.

Uno studio è stato finalizzato a valutare l'utilità del sequenziamento dell'intero esoma in soggetti con forme non diagnosticate e gravi di disabilità intellettiva ed encefalopatia epilettica, e la fattibilità del suo inserimento nella pratica di routine di un piccolo centro genetico regionale. Un team di ricercatori dell'Università francese di Dijon ha eseguito il sequenziamento in una coorte di 43 persone non imparentate con disabilità intellettiva o encefalopatia epilettica  non diagnosticate, e ha pubblicato i risultati sulla rivista Clinical Genetics.

Tutti gli individui erano stati sottoposti a molteplici valutazioni cliniche e test diagnostici nel corso degli anni, senza ottenere una diagnosi definitiva. L'analisi sequenziale e l'interpretazione dei dati  sono state effettuate presso il locale laboratorio di genetica molecolare. Il tasso di diagnosi del sequenziamento dell'intero esoma ha raggiunto il 32,5% (14 individui su 43). La diagnosi genetica ha avuto un impatto diretto sulla gestione clinica in quattro famiglie, tra cui un test diagnostico prenatale in una famiglia.

I dati sottolineano l'utilità clinica e la fattibilità di questa tecnica in soggetti con forme non diagnosticate di disabilità intellettiva ed encefalopatia epilettica, e mettono in evidenza la necessità di una stretta collaborazione tra medici, genetisti molecolari, bioinformatici e ricercatori per un'accurata interpretazione dei dati.

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