L’incontro, organizzato da Merck Serono, ha fatto luce sugli aspetti femminili della malattia

Si è svolto il 5 aprile a Milano l’incontro stampa su “Sclerosi Multipla e Donne” organizzato da Merck Serono; alcuni dei maggiori esperti nel campo della neurologia, della ginecologia e della psicologia si sono riuniti per favorire un’informazione più corretta sulla sclerosi multipla e sull’impatto che questa malattia può avere sulla donna in trattamento.

“La sclerosi multipla (SM) rappresenta la prima causa di disabilità neurologica nella popolazione giovanile, che tocca da vicino sempre più donne, sempre più giovani – ha dichiarato il Prof. Giancarlo Comi, Direttore del Centro SM Ospedale San Raffaele di Milano e moderatore dell’incontro -  Sono quindi le donne, in particolare, ad avere più difficoltà nel convivere con questa patologia che spesso le costringe a rinunciare a progetti importanti, come quello di continuare a lavorare, vivere una normale vita di coppia, prendersi cura della famiglia o desiderare un figlio”.

“La sclerosi multipla tocca da vicino sempre più donne, sempre più giovani – afferma la Prof. Maria Trojano, Direttore Centro SM Policlinico di Bari - La SM colpisce circa 2 milioni di persone al mondo. In Italia le persone con SM sono oltre 50.000: si tratta di una popolazione tra i 35 e i 54 anni, nel 60 per cento dei casi affetta dalla forma recidivante remittente. Sono le donne le più colpite: il 63,8 per cento contro il 36,2 per cento degli uomini”.

Lo studio delle differenze di genere è molto importante in malattie autoimmuni come la Sclerosi Multipla: “Si riscontrano differenze di genere nel Sistema Nervoso Centrale – dichiara la Prof. Maria Giovanna Marrosu, Direttore Centro SM Ospedale Binagli di Cagliari. Il cervello dei maschi è 2,5 per cento più grande di quello delle donne, il rapporto tra sostanza grigia e bianca è più alto nelle donne e la capacità di riparare i danni del cervello, ad esempio dopo un ictus, è migliore nelle donne.
Si evidenziano differenze di genere anche nell’insorgenza delle malattie neurologiche: la Malattia di Parkinson, ad esempio, è da 1,4 a 2 volte più frequente negli uomini che nelle donne; 1 donna su 6 rischia di sviluppare la Malattia di Alzheimer rispetto all’1 su 10 degli uomini. Nella sclerosi multipla, che è dalle 2 alle 4 volte più frequente nelle donne, i maschi sviluppano meno lesioni infiammatorie ma un numero maggiore di lesioni degenerative al Sistema Nervoso Centrale. Fattori genetici, ormonali e ambientali sono i responsabili di queste differenze. Tra questi: la presenza della vitamina D (il rischio di SM è più alto tra individui con livelli ematici più alti di Vit. D soprattutto nelle donne - Kragt et al., 2009), l’età più avanzata in cui le donne decidono di avere un figlio, l’uso di contraccettivi, il fumo e l’esposizione al sole (il rischio di ricadute è più alto nei mesi successivi a quelli con minore esposizione solare).

E’ quindi importante capire non solo cosa rende una donna più a rischio di una malattia autoimmune, ma anche cosa rende meno a rischio un maschio.  “Gli ormoni sessuali hanno dimostrato di avere proprietà immunomodulatorie e neuro protettive, agendo sia sulla componente infiammatoria che su quella degenerativa che caratterizzano la SM – continua la Prof. Marrosu. Hanno quindi un valore terapeutico nella SM e sia il genere che lo status ormonale devono essere presi in considerazione nella strategia terapeutica. Nelle donne con SM, si verifica una significativa riduzione delle ricadute durante la gravidanza, periodo in cui i livelli degli estrogeni sono più elevati. Da numerosi studi sono emerse evidenze nei modelli animali a favore di un potenziale terapeutico di testosterone ed estrogeni attraverso meccanismi di azione di tipo immunomodulatorio e neuroprotettivo”.

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