L’ormone adrenocorticotropo (ACTH) può essere utile nel trattamento dei pazienti con sclerosi multipla. Lo suggerisce un piccolo studio pilota che ha sperimentato il trattamento mensile con ACTH in pazienti SM in cui la malattia non risulti adeguatamente controllata con la terapia standard a base di beta-interferone. I risultati dello studio, riportati da Pharmastar, sono stati presentati al congresso annuale dell'American Academy of Neurology di San Diego.


Lo studio, randomizzato e in singolo cieco (solo i ricercatori non sapevano quale trattamento ricevessero i pazienti), ha coinvolto 23 individui affetti da SM che stavano assumendo beta-interferone e avevano avuto almeno una ricaduta o una ripresa della attività della malattia (documentata da una risonanza magnetica cerebrale) nell’anno precedente.

I partecipanti sono stati considerati come se avessero una SM breakthrough, il che significa che la terapia risultata efficace in precedenza aveva smesso di funzionare, portando a un peggioramento della disabilità e a ricadute più frequenti, nonché a un aumento dell’attività della malattia evidente nelle scansioni cerebrali.
I pazienti sono stati trattati in rapporto 1:1 mensilmente con ACTH ((80 U intramuscolo una volta al giorno per 3 giorni consecutivi ) o metilprednisolone (1 g ev in un’unica somministrazione) in aggiunta alla terapia con beta-interferone per un anno e sono stati valutati ogni 3 mesi per 15 mesi.

In quel lasso di tempo, i pazienti trattati con ACTH hanno avuto meno ricadute. Il numero cumulativo di recidive per paziente è stato pari a 0,08 nel gruppo trattato con l’ormone contro 0,8 nel gruppo trattato con lo steroide (risk ratio, RR, 9,56; IC al 95% 1,23-74,6; P = 0,03).
Inoltre, il numero cumulativo di episodi psichiatrici per paziente è stato superiore con metilprednisolone (0,55 episodi contro 0 con ACTH; P < 0,0001), così come l’incidenza cumulativa delle infezioni delle vie urinarie (0,65 per paziente contro 0,16; P = 0,25).
Nel gruppo ACTH si è poi registrato un miglioramento superiore della salute mentale (misurata mediante il questionario Mental Health Inventory).

"Questi risultati sono interessanti perché ci sono poche terapie disponibili per le persone con SM breakthrough " ha detto la prima autrice dello studio Regina Berkovich, del Keck Medical Center della University of Southern California di Los Angeles. "Sono necessari ulteriori studi, tra cui trial controllati e randomizzati. per convalidare questi risultati preliminari, ma i dati suggeriscono un possibile beneficio della trattamento mensile con ACTH nella SM breakthrough”.

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