Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Federico II di Napoli, diretto dalla professoressa Maria Triassi, e la Regione Campania hanno dato il via alla riorganizzazione dei processi di diagnosi e cura della sclerosi multipla e l’artrite reumatoide, due malattie cronico degenerative di significativo impatto sull’individuo e sulla società, attraverso la realizzazione di Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) che assicurino al paziente continuità delle cure e coordinamento tra le strutture ospedaliere e territoriali coinvolte.

Il progetto rientra tra gli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale previsti dalla Legge Finanziaria del 1997 in recepimento dell'accordo Stato-Regioni (Decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281) elaborato sulle linee progettuali per l'utilizzo delle risorse vincolate per la realizzazione degli obiettivi del Piano sanitario nazionale per l'anno 2013 (Decreto commissariale n. 105 del 01.10.2014). Progetti le cui linee prioritarie d’intervento sono state individuate dall’Accordo Stato-Regioni del 20 febbraio 2014. Sul piatto ci sono 400 mila euro per il progetto relativo all’Artrite reumatoide e 500 mila per la Sclerosi multipla entrambi a valere sullo stanziamento complessivo ministeriale di poco più di 153 milioni di euro di cui circa 24 dedicati al piano nazionale per la prevenzione di quell’anno.    

La sclerosi multipla, malattia cronica infiammatoria, autoimmune e degenerativa, colpisce circa 57.000 persone in Italia, di cui la maggior parte sono giovani adulti, prevalentemente di sesso femminile; l’artrite reumatoide, malattia infiammatoria che colpisce le piccole e grandi articolazioni e di cui sono affette circa 30.000 persone in Campania, se non trattata adeguatamente, può determinare importanti disabilità. Di conseguenza la creazione di percorsi diagnostico-terapeutici per queste patologie è un obiettivo assistenziale di grande rilevanza per il raggiungimento di una diagnosi precoce ed una terapia rapida ed efficace, a vantaggio sia del paziente sia della comunità. I pazienti avranno a disposizione un modello assistenziale capace di garantire una presa in carico globale su tutto il territorio grazie all’integrazione e al coordinamento degli interventi necessari. La rete tra ospedale e territorio rappresenterà l’esito di un lavoro di squadra multidisciplinare che vede coinvolti rappresentanti istituzionali, professionisti della salute e, a breve, anche i rappresentanti delle principali associazioni di volontariato, affinché i percorsi costituiscano un modello condiviso e partecipato a garanzia del loro funzionamento.

Obiettivo: porre al centro il paziente, ridurre i rischi, gli sprechi ed i ritardi, assicurare continuità e coordinamento dell’assistenza e migliorare l’operatività di tutte le strutture coinvolte nei processi di diagnosi e cura, sia a livello ospedaliero sia sul territorio, ottimizzando anche la presenza dei centri prescrittori nella mappatura campana. I tavoli tecnici, avviati da un semestre, hanno già prodotto interessanti risultati. Per l’Artrite Reumatoide è stato definito il PDTA ed si sta avviando un progetto pilota per la sua applicazione, è iniziato, inoltre, lo sviluppo di un database per la registrazione ed il monitoraggio dei pazienti, alla conclusione di questa fasi, seguirà un percorso formativo per reumatologi, responsabili dei centri prescrittori, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta ed altri specialisti. Per la Sclerosi Multipla è già partita la sperimentazione della fase pilota del PDTA ed i gruppi di lavori stanno individuando i processi formativi per la validazione del modello organizzativo in ambito regionale. È prevista, inoltre, la costruzione di una rete informatica per i Centri dedicati alla Sclerosi Multipla e lo sviluppo di un data base per la registrazione ed il monitoraggio dei pazienti.

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