Sindromi PANS/PANDAS - realtà virtuale

L’Associazione Genitori Pans Pandas Bge ha donato un visore VR al reparto di Neurologia Pediatrica dell’Umberto I di Roma

Nei giorni scorsi l’Associazione Genitori Pans Pandas Bge, che fa parte di Alleanza Malattie Rare, ha donato un Oculus, un dispositivo per realtà virtuale, al reparto di Neurologia Pediatrica del Policlinico Umberto I di Roma. Il progetto posiziona la realtà virtuale (VR) come una forma avanzata di terapia digitale, dimostrando come tecnologie immersive possano essere integrate nelle pratiche terapeutiche quotidiane per la gestione del dolore, offrendo una nuova alternativa alle terapie farmacologiche tradizionali, soprattutto nei pazienti pediatrici.

L’idea è di sfruttare un’esperienza virtuale immersiva come una sorta di ‘sedazione digitale’, che può essere innanzitutto utilizzata come strumento di distrazione durante le procedure mediche, rendendo più coinvolgente e meno intimidatoria l'esperienza terapeutica per i più piccoli, che spesso possono sentirsi ansiosi o riluttanti ad affrontare le sessioni tradizionali di trattamento, manifestando pianto e aggressività, situazioni difficili da gestire sia dai genitori che dal personale sanitario stesso.

Tramite dispositivi VR si permette ai piccoli pazienti di affrontare specifici problemi, come l'ansia e la paura, e di regolarne la percezione del dolore proiettandoli in un mondo parallelo, estraniandoli dall’esperienza traumatica. L'idea di combinare la potenza della realtà virtuale con l'intelligenza artificiale per creare esperienze terapeutiche personalizzate potrebbe rivoluzionare il modo in cui si affrontano le terapie nei bambini, rendendo il processo più divertente, coinvolgente e, soprattutto, efficace.

Il progetto è stato realizzato grazie al contributo di Crédit Agricole, al supporto di ANARI-Associazione Nazionale Alfieri Della Repubblica e alla progettazione di TTANTO, azienda innovativa, con sede a Bologna, che opera nel campo delle tecnologie immersive. Il CEO di TTANTO, Simona Marchesini, spiega: “Offrire il mio supporto e la mia esperienza professionale per attenuare le sofferenze che questi bambini e i loro genitori vivono, è un atto dovuto che ognuno dovrebbe porsi come obiettivo morale e sociale. Chissà che dopo essere stato testato in diverse strutture ospedaliere questo supporto alle cure non diventi parte della strumentazione ordinaria per la cura dei pazienti”.

Con il proprio dono al Policlinico Umberto I, l'Associazione Genitori Pans Pandas Bge auspica che questa tecnologia possa supportare efficacemente le cure e migliorare il percorso di guarigione dei bambini.

 

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