Lenvatinib - un anti-angiogenesi sperimentale sviluppato da Eisai e attualmente al vaglio delle autorità regolatorie in Giappone, Europa e Stati Uniti - potrebbe migliorare in modo significativo la sopravvivenza libera da progressione (PFS) dei pazienti colpiti da cancro alla tiroide avanzato e refrattario al radioiodio.

E’ quanto evidenzia lo studio SELECT (registrativo di fase III), fresco di uscita sul New England Journal of Medicine. Gli effetti collaterali del farmaco non sono trascurabili ma, secondo gli autori, questi potrebbero essere ovviati modificando il dosaggio o tramite intervento medico, pertanto potrebbe diventare lo standard di cura in quei pazienti per i quali da decenni non c’erano nuove terapie efficaci.
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