La malattia di Parkinson, scoperta agli inizi del 1800 da James Parkinson, venne chiamata per oltre un secolo “paralisi agitante” e anche “morbo di Parkinson”. Colpisce in modo indistinto i due sessi e può esordire a qualsiasi età, anche se, in prevalenza, i sintomi si riscontrano in pazienti sopra i 60 anni, raramente in pazienti sopra i 40 e in casi rarissimi in persone più giovani. Si tratta di un disturbo che colpisce il sistema nervoso centrale; il sintomo generalmente più evidente è il tremore, ma non basta questo per stabilire la diagnosi. Altri sintomi possono essere rigidità, lentezza nei movimenti, debolezza, problemi di equilibrio e postura ricurva.
Il codice di esenzione della malattia di Parkinson è 038 (Malattie croniche – Morbo di Parkinson e altre malattie extrapiramidali).

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Parkinson, nuova terapia in Italia

Il farmaco viene somministrato in infusione sottocutanea continua per 24 ore, per aiutare i pazienti a controllare efficacemente i sintomi motori

Roma – L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità della terapia di combinazione a base di foslevodopa/foscarbidopa, per uso sottocutaneo, per il trattamento di pazienti con malattia di Parkinson in fase avanzata, rispondenti a levodopa, con gravi fluttuazioni motorie e ipercinesia o discinesia (movimento eccessivo), nel caso in cui le combinazioni di medicinali per il Parkinson disponibili non abbiano dato risultati soddisfacenti.

Equipe Parkinson - Ospedale Mondino Pavia

Il farmaco a base di foslevodopa/foscarbidopa viene infuso per via sottocutanea e permette un maggior controllo dei sintomi

Pavia - La Fondazione Mondino IRCCS si colloca nuovamente all’avanguardia nel trattamento dei disturbi della malattia di Parkinson. A pochi giorni dalla disponibilità in commercio, il farmaco a base di foslevodopa/foscarbidopa è stato somministrato per infusione sottocutanea a Pavia presso la Struttura Complessa Parkinson e Disturbi del Movimento, posizionandosi come la seconda struttura in Italia ad aver applicato questa innovazione terapeutica.

Parkinson e inquinamento

Il primo fattore di rischio è lo stress, ma anche l’esposizione a pesticidi, metalli e prodotti chimici industriali

Roma - Tremore a riposo, rigidità, instabilità posturale, lentezza dei movimenti automatici, depressione e lentezza nel parlare. Sono tra i principali sintomi associati al Parkinson, una 'malattia del movimento' che deriva dalla degenerazione di una zona molto limitata dell’encefalo, la sostanza nera (substantia nigra), che produce la dopamina e aiuta a coordinare l'attività motoria. Ma per saperne di più, di seguito le dichiarazioni del dottor Giuseppe Frazzitta, responsabile del Gruppo di Neuroriabilitazione della Società Neuroscienze Ospedaliere (SNO), in occasione del 62esimo Congresso Nazionale delle Scienze Neurologiche Ospedaliere, che si è tenuto a Firenze dal 27 al 30 settembre.

Professoressa Lucia Manni

Lo studio di un piccolo invertebrato marino potrebbe migliorare la comprensione dei meccanismi che sono alla base delle malattie neurodegenerative

Ad oggi non conosciamo ancora quali siano le cause di malattie come Alzheimer o Parkinson; di conseguenza, le terapie a disposizione non sono purtroppo in grado di arrestare o rallentare queste patologie. Ciò vale per tutte le cosiddette malattie neurodegenerative, che comprendono anche nomi noti, quali la sclerosi laterale amiotrofica (SLA), e meno noti come la demenza frontotemporale (FTD). Ma un inatteso aiuto potrebbe arrivare da un piccolo animale marino, l’invertebrato di nome botrillo, un animaletto che cresce e si riproduce a basse profondità in mari quali il Mediterraneo e, in particolare in zone ricche in nutrienti e calde dell’Adriatico, come la Laguna di Venezia.

Ambiente naturale

Il dato emerge da una recente indagine condotta negli Stati Uniti. La Società Italiana di Neurologia: "Gli spazi verdi vanno salvaguardati e protetti"

Roma – In occasione della Giornata Mondiale della Malattia di Parkinson (11 aprile), la Società Italiana di Neurologia diffonde i risultati di uno studio USA appena pubblicato su JAMA secondo i quali l'esposizione agli ambienti naturali, come foreste, parchi, alberi stradali e fiumi, può ridurre il rischio di ospedalizzazione per malattia di Parkinson.

caffè

Il dato emerge da un nuovo studio che rivela anche i benefici di una moderata attività fisica quotidiana precedente all’esordio della malattia

Roma - La diatriba dei fattori di rischio e/o di protezione della malattia di Parkinson è da tempo oggetto di studio da parte dei neurologi della Società Italiana di Neurologia (SIN). In particolare, il consumo di caffè sembrerebbe avere carattere protettivo, dice il Presidente della Società Italiana di Neurologia, Professor Alfredo Berardelli della Sapienza di Roma, una delle Università che hanno partecipato a un recente studio coordinato da uno dei pionieri italiani in questo tipo di ricerche: Giovanni Defazio dell’Università di Cagliari.

Giornata mondiale del Parkinson

La Società Italiana di Neurologia fa il punto sull’importanza della diagnosi precoce e sulle nuove terapie a ultrasuoni

Roma – Quali sono i campanelli d’allarme che ci possono far pensare alla Malattia di Parkinson? E quali sono le più recenti novità terapeutiche per la cura di questa patologia?  In occasione della Giornata Mondiale della Malattia di Parkinson che si celebra l'11 di aprile, la Società Italiana di Neurologia (SIN) ribadisce l’importanza della diagnosi precoce per intervenire tempestivamente con una terapia mirata.

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