Le malattie croniche sono patologie che presentano sintomi costanti nel tempo e per le quali le terapie non sono quasi mai risolutive.
L'incidenza di queste patologie, che possono essere di origini molto diverse, è molto alta. Le malattie croniche rappresentano circa l'80 per cento del carico di malattia dei sistemi sanitari nazionali europei.

Grande attesa per il farmaco di Roche ocrelizumab, che in uno studio di fase III ha ridotto significativamente la progressione della malattia

BARCELLONA (SPAGNA) – Fra un anno o poco più i pazienti con sclerosi multipla primariamente progressiva (SMPP) potranno finalmente usufruire di una terapia efficace: fino ad oggi, infatti, per questo tipo di malattia non esistono farmaci approvati.
La SMPP, che è la tipologia più rara (circa il 15% dei casi), è caratterizzata da una forma progressiva che – pur con un tasso di progressione variabile – evolve costantemente peggiorando in maniera inesorabile, di solito senza periodi distinti di remissione e successiva ricaduta, fino a portare il paziente ad altissimi gradi di disabilità e anche al decesso.

L’ocrelizumab, prodotto da Roche, in due studi di fase III ha dimostrato di ridurre significativamente le recidive, la progressione della disabilità e il numero di lesioni cerebrali

BARCELLONA (SPAGNA) – Per la sclerosi multipla, ad oggi, non esiste ancora una cura definitiva, ma solo alcune terapie in grado di modificare il decorso della malattia o attenuarne i sintomi. Una delle principali è l’interferone, approvato in Europa fin dal 1997, ma ora un nuovo farmaco – l’ocrelizumab, prodotto dal colosso svizzero Roche – ha dimostrato di essere più efficace dell’interferone. La conferma arriva dal programma di studi di fase III ORCHESTRA: l’annuncio è stato dato in occasione del 31esimo Congresso dell’ECTRIMS (European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis), che si è svolto dal 7 al 10 ottobre a Barcellona con la presenza di oltre 8.000 partecipanti.

Al Congresso Internazionale della European Respiratory Society, Boehringer Ingelheim ha presentato gli ultimi dati sull’efficacia dell’inalatore Spiolto Respimat

AMSTERDAM (PAESI BASSI) – La BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) è una malattia polmonare progressiva, trattabile ma incurabile, che colpisce 210 milioni di persone nel mondo. È una crescente priorità per la sanità mondiale, poiché è previsto che nel 2030 possa diventare la terza causa di morte.
Nel corso del Congresso Internazionale della European Respiratory Society (ERS), che si è appena concluso ad Amsterdam, l’azienda farmaceutica Boehringer Ingelheim ha presentato i nuovi dati sull’efficacia e la sicurezza dell’inalatore Spiolto Respimat (tiotropio/olodaterolo). Questi nuovi risultati – ha chiarito Allan Hillgrove, membro del Board of Managing Directors dell’azienda – provengono dagli studi OTEMTO 1 e 2 ed ENERGITO, che fanno parte del vasto programma di studi clinici di fase III TOVITO, con più di 15.000 pazienti.

Nell'arco di un periodo di 10 anni è stato possibile fare in modo che il tempo intercorrente tra la diagnosi di diabete nei neonati e l'esecuzione dei test genetici necessari ad individuare l'esatta causa della malattia diminuisse sensibilmente, scendendo da oltre 4 anni a meno di 3 mesi. La tempestiva identificazione dello specifico difetto genetico alla base delle diverse forme di diabete, comprese quelle più rare, ha comportato profondi miglioramenti nell'assistenza sanitaria dei pazienti. Questo è il dato principale emerso da una recente indagine diretta da un team di ricercatori della University of Exeter Medical School (Regno Unito) e pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet.

Al Congresso Internazionale della European Respiratory Society, Roche e Boehringer Ingelheim hanno presentato gli ultimi dati sui farmaci approvati e quelli in sperimentazione

AMSTERDAM (PAESI BASSI) – L’asma è una malattia complessa e imprevedibile che colpisce i polmoni e che può essere gestita ma non curata. Ci sono 334 milioni di persone con l’asma nel mondo, e 250.000 di loro muoiono ogni anno: uno ogni due minuti. I costi sanitari e relativi alla perdita di produttività dovuti all’asma sono di 33,9 miliardi di euro l’anno nell’Unione Europea.

Arriva in Italia una nuova terapia sottocutanea a base di peginterferone beta-1a indicata per il trattamento della sclerosi multipla recidivante remittente, la forma più comune di malattia che riguarda circa l’80% dei pazienti. Il nuovo farmaco permette di ridurre la frequenza di somministrazione rispetto alle attuali terapie con interferone, che si effettuano settimanalmente o più volte alla settimana.

Nelle donne con sclerosi multipla recidivante remittente RRSM9, l’interferone beta (IFN-beta) associato a etinilestradiolo e desogestrel diminuirebbe il numero cumulativo di lesioni cerebrali attive alla risonanza magnetica (RM) rispetto all’IFN-beta da solo. Lo proverebbe uno studio italiano – pubblicato su Neurology: Neuroimmunology & Neuroinflammation.

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