Le malattie croniche sono patologie che presentano sintomi costanti nel tempo e per le quali le terapie non sono quasi mai risolutive.
L'incidenza di queste patologie, che possono essere di origini molto diverse, è molto alta. Le malattie croniche rappresentano circa l'80 per cento del carico di malattia dei sistemi sanitari nazionali europei.

Bayer ha presentato all’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) nuovi dati, per aggiornare le attuali informazioni di prodotto, relativi ad aflibercept per il trattamento del deficit visivo dovuto alla forma umida della degenerazione maculare senile (wet AMD o wAMD). Gli studi recenti, infatti, dimostrano la possibilità di un’estensione dell’intervallo di dosaggio nel primo anno di trattamento. Se approvata, questa opzione terapeutica alternativa consentirebbe ai medici di prolungare l’intervallo fra un’iniezione e l’altra, fino a 12 settimane e oltre, a seconda della necessità del singolo paziente nel primo anno di trattamento.

Novartis ha annunciato ulteriori risultati dallo studio SCULPTURE, i quali dimostrano che due terzi dei pazienti con psoriasi a placche da moderata a severa trattati con il secukinumab non hanno segnalato alcun impatto negativo di questa malattia cutanea sulla loro qualità di vita per un periodo di 5 anni, come descritto dalla risposta 0/1 del questionario Dermatology Life Quality Index (DLQI), giunta dal 72,7% dei pazienti all’anno 1 e dal 65,5% all’anno 5. Questi dati sono stati presentati al congresso annuale dell'American Academy of Dermatology (AAD), a San Diego (California, USA).

Teva Pharmaceutical Industries ha diffuso i risultati di un’indagine condotta in diversi Paesi UE, negli ultimi cinque anni, su 1.000 donne di età compresa fra i 25 e i 35 anni con diagnosi di sclerosi multipla (SM) recidivante. I risultati indicano il persistere di convinzioni errate rispetto ai temi legati alla gravidanza per chi è affetto da SM. L’indagine è stata condotta in Germania, Italia, Spagna, Paesi Bassi e Regno Unito, e i risultati rivelano che l’85% delle donne intervistate in Italia e l’88% delle donne intervistate in generale, al momento della diagnosi, ha avuto paura di non poter avere figli, nonostante le evidenze scientifiche indichino che hanno la stessa probabilità di restare incinte e di avere figli sani di qualsiasi altra donna. Inoltre, il 49% delle italiane con SM che teme di non poter rimanere incinta ha anche paura di trasmettere la malattia ai figli, anche se la SM non è ritenuta una malattia ereditaria.

Londra - ViiV Healthcare, azienda globale specializzata nell’HIV, a maggioranza GSK in partecipazione con Pfizer Inc. e Shionogi Limited, ha annunciato la partenza di uno studio di Fase III disegnato per valutare se, negli adulti con HIV-1 virologicamente soppressi, in corso di trattamento con un regime a tre farmaci contenente tenofovir alafenamide fumarato (TAF), lo switch a un regime a due farmaci (2DR) con dolutegravir e lamivudina è in grado di mantenere la soppressione virologica. Lo studio TANGO si propone di arruolare circa 550 adulti con HIV-1, reclutati in centri per la ricerca clinica in Nord America, Europa, Australia e Giappone.

Grande il successo riscosso dalla campagna di sensibilizzazione IBDUnmasked, promossa da Takeda

Roma – Le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD o MICI), in particolare colite ulcerosa e malattia di Crohn, colpiscono più di 5 milioni di persone nel mondo, di cui oltre 200.000 in Italia, e hanno un pesante impatto fisico ed emotivo che condiziona in maniera significativa la qualità della vita. E’ quanto emerge da un ampio studio europeo svolto su 4670 pazienti con IBD, secondo il quale il 48% degli intervistati dichiara che la propria vita quotidiana è impattata significativamente dai sintomi della malattia, anche quando non c’è la fase acuta; il 35% afferma che le IBD impediscono di avere relazioni intime e il 26% che la malattia ha un impatto anche sui rapporti di amicizia. Inoltre, i pazienti con IBD si sentono isolati dopo la diagnosi e, spesso, hanno difficoltà a parlare della loro malattia, anche con il medico.

Analizzare l’impatto economico e sociale della disabilità legata alle malattie infiammatorie in gastroenterologia, dermatologia, reumatologia e apparato respiratorio, che colpiscono milioni di pazienti. Questo l’obiettivo del 'Workshop di Economia e Farmaci in Immunology: inflammation, disability, repair, innovation', che ha visto il coinvolgimento dei massimi esperti italiani, dai clinici, ai farmaco-economisti, farmacologi, bioeticisti e pazienti.

Uno studio clinico internazionale, appena pubblicato sulla rivista scientifica Science Immunology, ha dimostrato una relazione tra autoimmunità e diabete di tipo 1. L’importante scoperta è stata effettuata da un team di ricercatori di cui ha fatto parte anche il professor Francesco Dotta, direttore della Diabetologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese.

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