Il Governo incentivi la cooperazione internazionale per tutelare i pazienti che non ricevono cure
Il 5 giugno il Senato ha presentato una mozione per impegnare il Governo a mettere a disposizione delle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo che ne hanno necessità, gli emoderivati eccedenti il fabbisogno nazionale, consentendone così un utilizzo razionale ed etico per la tutela della salute degli ammalati che vivono in aree particolarmente svantaggiate.
La mozione 1-00649, il cui primo firmatario è il senatore Daniele Bosone (PD), ricorda che l’emofilia colpisce ogni anno circa 15-20 individui ogni 100.000 nati e che l’unica possibilità per questi pazienti è la somministrazione diretta del fattore della coagulazione carente. Nel Paesi in via di sviluppo però i costosi farmaci non sono accessibili e, secondo l’OMS, il 75 per cento dei malati diagnosticati nel mondo non riceve trattamenti o cure adeguate.
Il plasma raccolto in Italia e inviato al frazionamento industriale presenta una crescita costante e che per alcuni farmaci emoderivati, tra cui i fattori della coagulazione, è stato raggiunto l'obiettivo dell'autosufficienza nazionale e si verificano situazioni di eccedenza rispetto al fabbisogno nazionale. Per questi motivi il Senato impegna il Governo ad incentivare un progetto di cooperazione internazionale attraverso l'approvazione di un protocollo tra i Ministeri della salute, della difesa e degli affari esteri, al fine di mettere a disposizione delle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo che ne hanno necessità.
La richiesta del Senato è fondata sugli accordi internazionali e i principi guida sulla salute globale che ispirano i programmi sanitari della cooperazione italiana allo sviluppo, nonché sulla valorizzazione dell’aspetto volontaristico della donazione.
Ricordiamo che l'articolo 16 della legge 21 ottobre 2005, n. 219, prevede, tra l'altro, che «L'eccedenza nazionale di sangue e dei suoi derivati può essere esportata o per contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell'autosufficienza europea, o nell'ambito del progetto della cooperazione internazionale, o per fini umanitari».
Inoltre è lo stesso "Programma di autosufficienza nazionale del sangue e dei suoi prodotti" adottato dal Ministro della salute, per l'anno 2011, con decreto ministeriale 7 ottobre 2011 a segnalare gli interventi di cooperazione internazionali tra i metodi per prevenire la scadenza dei prodotti emoderivati.
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