Fino al 30 aprile è possibile aderire alla raccolta fondi UILDM per installare giochi accessibili a tutti nelle città di Napoli, Genova e Venezia
Fino al 30 aprile 2021, l’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM) lancia “Inclusione, un gioco da ragazzi”, la campagna di raccolta fondi per il diritto al gioco dei bambini con disabilità. Grazie ai fondi raccolti, UILDM vuole sostenere il progetto “A scuola di inclusione: giocando si impara” che promuove il diritto al gioco dei bambini con disabilità attraverso una serie di azioni di sensibilizzazione nelle scuole e di riqualificazione in ottica inclusiva di parchi e aree verdi in 16 regioni italiane e della provincia autonoma di Bolzano, in collaborazione con le amministrazioni locali.
La campagna sarà ospitata sulla piattaforma For Funding di Intesa Sanpaolo e ha l’obiettivo di raccogliere fondi per realizzare tre interventi di riqualificazione in chiave inclusiva in tre parchi gioco di Napoli, Genova e Venezia.
Il primo intervento sarà effettuato nel parco dell’Ospedale Monaldi di Napoli, dove nell’ottobre 2020 è stato aperto il Centro Clinico NeMO, un centro specializzato per le malattie neuromuscolari. UILDM installerà un’altalena accessibile a nido, una giostra “Carosello” sulla quale possono salire in tutta sicurezza anche bambini in sedia a rotelle per divertirsi in compagnia, e un pannello ludico-sensoriale accessibile a bambini con diversi tipi di disabilità. L’area sarà dotata di pavimento anti-trauma.
Il secondo intervento è previsto nei Giardini Guerra a Genova dove verranno installati una giostra “Carosello”, un’altalena a nido, e un pannello ludico-sensoriale su una pavimentazione anti-trauma.
Il terzo intervento sarà nel Parco dello Zero di Marcon, Venezia, nei pressi della sede della Sezione locale, dove verrà installata una giostra “Carosello”, due pannelli ludico-sensoriali, un tavolo da pic-nic, studiato per l’accesso facilitato delle carrozzine e una pavimentazione anti-trauma.
Secondo il volume “Conoscere il mondo della disabilità: persone, relazioni e Istituzioni”, edito dall’Istat nel 2019, nel nostro Paese le persone che, a causa di problemi di salute, soffrono di gravi limitazioni che impediscono loro di svolgere attività abituali sono circa 3 milioni e 100 mila (il 5,2% della popolazione).
Il MIUR, inoltre, rileva che nell’anno scolastico 2019-2020 sono quasi 300.000 gli studenti con disabilità che frequentano le scuole (rappresentano il 3,5% degli iscritti): il 2,5% nella scuola dell’infanzia, il 4,1% nella scuola primaria, il 4,3% nella scuola secondaria di I grado e il 2,9% nella scuola secondaria di II grado. Per un bambino con disabilità giocare non è scontato perché i giochi possono non essere adatti alle sue abilità e perché non è facile l’interazione con i coetanei; ma il gioco con alcune attenzioni può essere utilizzato come attività inclusiva e diventare un’opportunità per avviare il processo di crescita relazionale e quindi di formazione di individuo sociale.
Nel nostro Paese soltanto il 5% dei parchi gioco è accessibile, con giochi adatti alle esigenze dei bambini con disabilità che consentano di giocare insieme agli altri bambini e non esiste una normativa sulle attrezzature ludiche negli spazi pubblici. Le poche iniziative volte a rendere i parchi giochi inclusivi sono intraprese dalle amministrazioni pubbliche o da privati sensibili al problema.
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