Dalla Russia all’Africa, passando per i Balcani, l’Istituto di Genetica di Rovereto (TN) esporta il konw-how italiano per lottare contro le malattie genetiche e rare

Trento -  “La più straordinaria scoperta sarebbe sterile, se non fosse rivolta al miglioramento della vita dell'umanità, e in particolare di coloro che soffrono” diceva Rita Levi Montalcini.  Seguendo questo esempio l’Istituito di Genetica MAGI, che al Nobel è stato sempre legato da una profonda amicizia, ha scelto di fare ai Paesi che hanno bisogno il dono più prezioso: la conoscenza scientifica. Da questa volontà sono nati una serie di progetti di cooperazione che MAGI ha presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sede della Provincia di Trento.


“Lavoriamo per mettere i paesi più poveri in condizione di prendersi cura al meglio dei propri pazienti: la formazione è il primo passo – ha spiegato il dottor Matteo Bertelli, genetista, presidente e fondatore dell’Istituto MAGI di Rovereto - Per dare concretezza a questa convinzione abbiamo deciso di destinare una buona parte dei nostri utili ai progetti di cooperazione”. Progetti, sviluppati sia in proprio che in collaborazione con altri soggetti, come l’associazione trentina ‘Aiutateci a salvare i bambini onlus’ guidata dal dott. Ennio Bordato, e l’Istituto Toscano dei Tumori diretto dal prof. Lucio Luzzatto, che al momento toccano Africa, Russia e Balcani, fornendo a numerosi medici competenze di altissimo livello e che sono.
In meno di un anno sono già state messe a disposizione due borse di studio per dottorandi di Russia e Africa, svolti test genetici per aiutare di bimbi russi che vivono negli orfanotrofi e cominciato il lavoro di apertura di un laboratorio di genetica nei Balcani, dove poi fare anche formazione.  

MAGI IN RUSSIA
“Nel corso del nostro impegno a favore dei bimbi russi in difficoltà – ha raccontato Bordato, presidente di “Aiutateci a salvare i bambini”- ci siamo trovati ad affrontar anche casi di bimbi con malattie rare: per questo due anni fa è entrato in gioco l’Istituto MAGI che ci ha aiutato a fare formazione ai medici russi su questi temi. Le connessioni che abbiamo saputo creare hanno portato alla nascita di un reparto dedicato alle malattie rare clinica pediatrica russa nella R.D.K.B. di Mosca”.

L’impegno di MAGI in Russia va anche oltre. I laboratori di MAGI a Trento ospitano da mesi, infatti, la Dott.ssa Ilona I. Malyutkina del Krasnoyarsk State Medical University, università situata in Siberia. “Un impegno – ha spiegato il dott. Matteo Bertelli – che vogliamo portare avanti in maniera continuativa e se possibile intensificare”.


MAGI IN AFRICA
L’impegno di MAGI si esplica anche in progetti di cooperazione verso l’Africa, passando attraverso la collaborazione con l’Istituto Toscano dei Tumori, diretto dal prof. Lucio Luzzatto. MAGI ha messo a disposizione di questo prestigioso istituto una borsa di studio, che ha permesso alla dottoressa Tolulase Olutogun dell’Ospedale Universitario di Ibada di andare a Firenze per apprendere nuove tecnologie utilizzabili per lo studio di malattie oncoematologiche in Africa, che oggi rappresentano una vera e propria emergenza sanitaria. Qui è stata costantemente seguita dal dott. Rosario Notaro, presente al convegno di Trento, medico e ricercatore di grandissima esperienza anche nel campo delle malattie rare.
“La missione del nostro istituto è capire, curare e prevenire il cancro al meglio per tutti – ha fatto sapere da Firenze il prof. Lucio Luzzatto direttore scientifico dell’Istituto Toscano dei Tumori, – Quando il dott. Bertelli si è offerto per far venire qui una borsista dall’Africa non ho avuto dubbi nell’accettare. La scelta è caduta sull’Università di Ibada in Nigeria, un centro dove ho lavorato in passato e dove ora ci sono i miei ‘nipoti scientifici’, gli allievi dei miei allievi. Abbiamo costruito un bando interno di selezione con colloqui rigorosi: non bisogna sprecare queste occasioni e bisogna cercare il meglio. La dottoressa Olutogun è bravissima, sono certo che quando tornerà in Nigeria potrà fare molto, sia nella lotta ai tumori che, parallelamente, per un progetto di ricerca che abbiamo riguardo alla malaria”. A seguito di questa soddisfacente esperienza MAGI ha deciso di impegnarsi a garantire all’ITT, anno dopo anno, nuove borse di studio per medici africani, e per finanziarle rinuncerà ad una parte dei propri utili.  

MAGI NEI BALCANI
Nei paesi dei Balcani i progetti di Magi sono in una fase ormai avanzata, al punto che a breve verrà aperta la sezione ‘MAGI BALCANI’ dove si farà prevalentemente genetica molecolare finalizzata alla diagnosi delle malattie rare. “All’inizio sarà il personale di MAGI a svolgere i test – ha spiegato Bertelli – ma l’idea finale è sempre quella di formare nuovo personale locale che sia poi in grado di fare queste analisi autonomamente e poi, anche, di avviare i pazienti a dei reali percorsi di presa in carico, perché avere la diagnosi senza poter far nulla di concreto è di utilità davvero limitata”.

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