Il testo dovrà ora tornare alla Camera: i partiti vogliono fare presto. Pronto fondo da 90 milioni
Il disegno di legge “Dopo di noi” si accinge a diventare una legge dello Stato. Il Senato ha approvato a larga maggioranza il testo in seconda lettura dopo aver apportato delle modifiche. Sarà quindi necessaria una terza lettura ma i gruppi parlamentari sembrano intenzionati a procedere con celerità senza votare nuovi emendamenti.
Il testo licenziato da Palazzo Madama mira al rispetto dei principi della Costituzione e della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, e punta a favorire il benessere, l'inclusione sociale e l'autonomia delle persone con disabilità. Soggetti che possono essere affetti da una malattia rara.
Contiene misure di assistenza, cura e protezione per le persone con disabilità grave, prive di sostegno familiare o perché sono venuti a mancare i genitori o perché questi non sono in grado di sostenere le responsabilità della loro assistenza. Tra i punti fondamentali della legge: l'istituzione un Fondo ad hoc per l'assistenza con una dotazione da 90 milioni di euro; la definizione delle prestazioni assistenziali da garantire in tutto il territorio nazionale tramite l'adozione di decreti ministeriali; la detraibilità delle spese per polizze assicurative; l'istituzione di trust a favore delle persone affette da disabilità grave, vincoli di destinazione e fondi speciali e prevede agevolazioni tributarie. Qui vi avevamo raccontato cosa prevedeva il provvedimento approvato in prima lettura a Montecitorio.
Ileana Argentin, deputata del Partito democratico e prima firmataria di una proposta di legge che ha dato vita al testo di legge unificato su cui hanno lavorato i parlamentari, non ha nascosto la propria soddisfazione: “Finalmente la legge sul dopo di noi è stata approvata in Senato, ce l'abbiamo fatta. Questa norma darà una grande risposta alle famiglie dei disabili gravissimi. Ci sono alcune novità che hanno migliorato la norma, tra queste è particolarmente importante l'estensione delle agevolazioni fiscali previste per i trust anche alla costituzione di vincoli di destinazione e di fondi speciali, che saranno esenti dall'imposta di successione e donazione. Sono felice che il presidente Renzi e il suo governo abbiano capito il dramma del dopo di noi”. Felice per il voto anche Silvio Lai, medico e senatore del Pd: “Per la prima volta vengono affrontati con una legge specifica i problemi e la tutela dei minori con disabilità grave cui vengono a mancare i familiari. Il Senato ha ascoltato e preso in considerazione le richieste arrivate dai disabili e dalle loro associazioni”.
Critiche molto ferme sono invece arrivate dal Movimento 5 stelle. La senatrice Sara Paglini, intervenuta durante le dichiarazioni di voto a Palazzo Madama, ha usato parole nette: “Siamo davanti a un disegno di legge illegittimo e ingannevole, che è stato già denunciato al presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, pensato non per aiutare davvero i disabili e le loro famiglie, ma per soddisfare clientele e appetiti privati”. L'esponente pentastellata ha rincarato la dose parlando di un drastico calo dei fondi garantiti dallo Stato: “Se l'interesse dei proponenti fosse stato autenticamente quello di tutelare i disabili si sarebbero valorizzate le strutture esistenti e migliorati in generale i livelli di assistenza, magari iniziando dalla scuola. Invece si tagliano i fondi pubblici già esigui, la gestione della vita dei disabili viene sempre più delegata al privato e si crea un'inaccettabile disparità tra disabili gravi e non”.
Nel giro dei prossimi mesi il testo potrebbe essere promulgato ed essere pubblicato in Gazzetta ufficiale. Sempre che le forze politiche confermino l'intenzione di fare in fretta e di confermare la versione trasmessa dal Senato. Molto resta ancora da fare per assicurare una reale assistenza ai pazienti disabili e alle loro famiglie. Sarebbero infatti auspicabili interventi per venire incontro alle esigenze dei disabili affetti da malattie rare. Persone spesso costrette a lunghe ed estenuanti trafile burocratiche per vedere riconosciuti i propri diritti e le proprie aspettative.
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