I territori chiedono allo Stato una verifica del budget entro il 30 novembre. Incertezza su reale entrate in vigore
La Conferenza delle Regioni si prepara a dare un via libera “condizionato” al decreto del presidente del Consiglio con cui si procederà all'aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza. Provvedimento atteso da anni attraverso il quale si interverrà anche sulle malattie rare e sul ritocco del nomenclatore tariffario per l'acquisto di protesi a ausili per disabili. Il semaforo verde delle Regioni – atteso per la giornata di oggi – è legato però al budget: i governatori ritengono che gli 800 milioni di euro stanziati dalle leggi dello Stato per il miglioramento delle prestazioni erogate dal Servizio sanitario nazionale possano non essere sufficienti.
Questa l'ultima versione del testo trasmesso dal Ministro Lorenzin alle Regioni.
Nel parere della Conferenza si chiederà quindi una verifica del budget alla Commissione incaricata di rivedere i Lea. Conteggi e calcoli che – almeno nel desiderio dei territori – dovranno arrivare entro il 30 novembre. Ad ogni modo, salvo nuove sorprese provenienti dai ministeri della Salute e dell'Economia, i nuovi Lea potranno partire nel giro di poco tempo. Antonio Saitta, coordinatore della commissione Salute della Conferenza Stato-Regioni e assessore regionale alla Sanità in Piemonte, ha fatto intendere che la verifica da effettuare nei prossimi mesi sarà propedeutica all'approvazione della nuova legge di Stabilità. Per la reale entrata in vigore dei Lea si rischia quindi di attendere ulteriormente. Già nelle ultime settimane era emersa una diversità di vedute tra il ministero della Salute e quello dell'Economia. Così come vi avevamo spiegato qui .
I malati rari sono quindi autorizzati ad essere fiduciosi. L'allargamento delle patologie rare poste a carico del SSN è in dirittura d'arrivo. Decisione in grado di far superare le differenze che oggi caratterizzano i servizi erogati nelle varie zone del Paese. Alcune previsioni si caratterizzano però per un certo pessimismo. Nonostante gli interventi previsti sul fronte della cronicità potrebbero essere previste maggiori spese per i pazienti: soprattutto per le prestazioni erogate in regime ambulatoriale.
Le polemiche delle ultime ore sono servite anche a mettere in risalto alcuni limiti dell'aggiornamento dei Lea. Alcune di queste hanno riguardato anche il nomenclatore protesico. Secondo la Federazione italiana per il superamento dell'handicap-FISH, le decisioni delle istituzioni italiane sarebbero addirittura in contrasto con alcune linee guida dell'Organizzazione mondiale della sanità. Vincenzo Falabella, presidente dell'organizzazione, ritiene che vada considerata l’opportunità di operare alcuni stralci: “Pensiamo alla parte socio-sanitaria o a quella degli ausili e della riabilitazione. Finora non erano incluse nei LEA ma erano il risultato di altri provvedimenti ed accordi fra Stato e Regioni”. Anche qui vi avevamo parlato di alcuni profili di criticità del “nuovo” nomenclatore.
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