L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) sta costruendo una nuova strategia di apertura verso il pubblico
Sono due le direttrici principali: da un lato il lancio di AIFA Ascolta, uno sportello permanente dedicato al dialogo con le associazioni dei pazienti, dall’altro lo sbarco sulla piattaforma social Bluesky. Due iniziative apparentemente diverse ma unite da un filo conduttore chiaro, la volontà di essere più presenti, accessibili e capillari.
Il debutto su Bluesky è avvenuto il 13 luglio con un video del presidente Robert Nisticò. Il messaggio è semplice ma chiaro: “vogliamo essere tempestivi, innovativi e sempre più vicini a chi cerca informazioni sui farmaci e sulla nostra attività”.
L’approdo su una piattaforma alternativa come Bluesky rappresenta una scelta strategica, non solo per affiancare i canali istituzionali tradizionali, ma anche per intercettare un pubblico nuovo, più giovane e digitalmente attivo. Dopo la scelta simile dell’EMA e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), anche AIFA ridefinisce così il proprio linguaggio, portando i contenuti scientifici fuori dai palazzi, dove spesso restano inaccessibili.
Non si tratta, quindi, solo di “esserci” sui social, ma di esserci in modo utile, chiaro e continuativo. Una sfida non da poco per un’agenzia tecnico-regolatoria, che finora ha faticato a costruire una relazione diretta con i cittadini.
Nel post di esordio su Bluesky, l’Agenzia ha voluto iniziare presentandosi, rispondendo alla domanda “Cosa è AIFA e di cosa si occupa?”. È lo stesso presidente Robert Nisticò a “metterci la faccia”, in perfetto stile social, e a raccontare che AIFA “lavora per garantire ai pazienti medicinali sicuri, efficaci, di qualità e accessibili in tempi rapidi”, sottolineando che “caratteristica fondamentale di AIFA è avere una predisposizione concreta all’apertura e al dialogo con tutti i suoi interlocutori: con le Regioni, con l’Istituto superiore di sanità, con gli istituti di ricerca a carattere scientifico, con i medici e le società scientifiche, con il mondo produttivo e distributivo, con l’Ema, le Agenzie degli altri Paesi e gli organismi internazionali. Ma soprattutto con i pazienti e le loro associazioni, che sono al centro delle attività dell’Agenzia”.
L’INTENZIONE C’È, ORA SERVE CONCRETEZZA
Ciò che lega queste il nuovo approdo social con il più datato “AIAF Ascolta” – partito già a febbraio di quest’anno e rivolto alle associazioni – è la volontà di intercettare i bisogni reali delle persone. Una capillarità che, se ben implementata, può ridurre le disuguaglianze informative e facilitare la partecipazione dei cittadini a decisioni che impattano direttamente sulla loro salute.
Ma la buona volontà non basta. Affinché questa apertura non resti solo sulla carta, servirà:
- una presenza attiva e costante su Bluesky, con contenuti chiari, fruibili e aggiornati;
- una rendicontazione pubblica e trasparente delle istanze raccolte tramite lo sportello “AIFA Ascolta” e degli eventuali provvedimenti conseguenti;
- una reale disponibilità all’ascolto delle realtà locali, spesso più fragili o meno strutturate delle grandi associazioni nazionali.
La sfida sarà non solo parlare ai cittadini, ma con loro e soprattutto ascoltarli.
UNA NUOVA CULTURA ISTITUZIONALE?
La direzione intrapresa da AIFA si inserisce in un più ampio ripensamento del ruolo delle agenzie pubbliche nella comunicazione con la popolazione. In un’epoca segnata da disinformazione, sfiducia e frammentazione dei canali, riavvicinare le istituzioni ai cittadini è quanto mai urgente.
Aprirsi, raccontarsi, accettare critiche e imparare dalle esperienze di chi vive la malattia non solo dal punto di vista clinico, ma anche sociale, significa costruire un patto nuovo tra sapere tecnico e vita reale, tra istituzioni e cittadini. Un patto che, se portato avanti, può diventare un passaggio importante per migliorare l’equità e l’efficacia del nostro Servizio Sanitario Nazionale.
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