Il Sottosegretario alla salute Fadda: “le disposizioni vigenti consentono la somministrazione dei medicinali 'ad uso compassionevole' solo in presenza di studi clinici almeno di fase seconda”

Il Sottosegretario alla salute, Paolo Fadda ha risposto venerdì scorso  in Commissione Affari sociali della Camera all’interrogazione n. 5/00736 presentata il 24 luglio scorso da Paola Binetti (SCpI) sulle iniziative urgenti per facilitare l’accesso dei pazienti affetti da patologie di tipo neurodegenerativo alle cure compassionevoli. L’interrogazione chiedeva al Governo di sapere quali iniziative intendesse adottare al fine di riconoscere ai malati di distrofia muscolare progressiva e ai numerosi disabili con patologie di tipo neurodegenerativo i diritti alle cure compassionevoli.


Il Sottosegretario Fadda, nel ribadire la volontà del Ministero di attuare, con tutti gli strumenti istituzionali a disposizione, la legge n.?57/2013 sulle cellule staminali, ha riferito che prima della pausa estiva si intende tra l’altro avviare l'Osservatorio sulle terapie avanzate. Per quanto attiene alla possibilità di accedere alle cure compassionevoli, Fadda ha ricordato che le disposizioni vigenti (decreto 8 maggio 2003, come modificato il 7 novembre 2003), consentono la somministrazione dei medicinali «ad uso compassionevole» solo in presenza di studi clinici almeno di fase seconda, necessari per formulare un favorevole giudizio sull'efficacia e la tollerabilità dei medicinali.

Fadda ha poi comunicato che è stato avviato, in sede di Conferenza Stato-Regioni l’iter di adozione del Piano nazionale delle malattie rare; detto Piano include alcune tra le patologie citate nell'atto parlamentare in esame. Fadda ha anticipato che tra le priorità, è inclusa la necessità di promuovere il trasferimento dei risultati delle ricerche dai luoghi di sperimentazione clinica a quelli dell'assistenza, semplificando le procedure e prevedendo il supporto necessario al fine di aumentare in Italia le sperimentazioni cliniche di fase I (sia sul paziente che sui volontari sani). Fadda ha infine comunicato che nello stesso schema di Piano nazionale delle malattie rare è proposto, quale strumento di governo del sistema, l'istituzione di un Comitato Nazionale che veda la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti (il Ministero della salute e gli altri Ministeri competenti, le Regioni, l'ALFA, l'ISS, Agenas e le Associazioni dei pazienti) con il compito di delineare le linee strategiche da attuare nei settori della diagnosi e dell'assistenza, della ricerca, della tutela e promozione sociale, della formazione, informazione e del sistema informativo, nonché di indicare le priorità di impiego delle risorse dedicate alle malattie rare curando anche le relative attività di monitoraggio.

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