Sono state emesse pochi giorni fa le raccomandazioni dell’ Unione Europea sui test genetici per le malattie rare. L’obiettivo è quello di favorire l’assistenza sanitaria transfrontaliera anche in questo ambito, necessario all’ottenimento di una diagnosi accurata e tempestiva e alla conseguente corretta terapia.
Cosa prevede però la legge italiana in ambito di test genetici?
A stabilire cosa attualmente è a carico del SSN in questo ambito è stato il “Decreto Appropriatezza”, presentato a settembre e in attesa di approvazione, che per essere erogate a carico del Ssn dovranno soddisfare le condizioni di erogabilità o di appropriatezza prescrittiva.
Molti gli ambiti toccati, tra cui i test genetici. Per questi, in particolare, c’è un elenco a parte in cui sono evidenziate le diagnosi di specifiche malattie e condizioni per cui sono erogati i test a carico del Ssn: rimangono a carico quelli a scopo di trapianto, e in caso di utilizzo per analisi di farmacogenetica se ne raccomanda l’uso solo su indicazioni delle Agenzie del farmaco europea (Ema) e di quella italiana (Aifa).
Sotto la lente del decreto anche i test allergologici e le immunizzazioni per allergia o per malattia autoimmune, che sono a carico del Ssn solo se prescritti a seguito di visita specialistica allergologica o dermatologica, e alcune prestazioni odontoiatriche, per le quali sono tutelati i minori di 14 anni e le persone vulnerabili a livello sociale o sanitario.
Per il colesterolo o per i trigliceridi, è previsto che sia eseguito come screening in tutti i soggetti con più di 40 anni e nei soggetti con fattori di rischio cardiovascolare o familiarità per dislipidemia o eventi cardiovascolari precoci. E’ bene sottolineare, però, che in assenza di valori elevati, modifiche dello stile di vita o interventi terapeutici, l'esame è da ripetere a distanza di 5 anni, prima di poter essere nuovamente a carico del Ssn.
Tra le prestazioni interessate dal decreto, compaiono anche la risonanza magnetica muscoloscheletriche e quella della colonna vertebrale: la prima sarà carico del Ssn in caso di Patologia traumatica acuta, in caso di fase Post chirurgica e in caso di sospetta infiammazione; la seconda dove ci sia una condizione di dolore rachideo in assenza di coesistenti sindromi gravi di tipo neurologico o sistemico, resistente alla terapia, della durata di almeno 4 settimane, traumi recenti e fratture da compressione.
Dopo la presentazione del Decreto, resta ora da attendere la sua effettività e la definizione del nuovo tariffario.
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