Si conclude la diatriba sui centri di riferimento: sia Padova che Verona effettueranno i test. Padova si occuperà della presa in carico dei pazienti

Venezia - La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell'assessore alla Sanità Luca Coletto, ha dato il via libera ad un progetto congiunto che coinvolgerà sia l’Azienda ospedaliera di Padova che quella di Verona nell'esecuzione dello screening neonatale allargato per le malattie metaboliche ereditarie.
Questa decisione pone fine alle polemiche, proseguite per anni, che vedevano i due centri veneti rivaleggiare per “aggiudicarsi” il primato dello screening. Nel frattempo però i 45 nuovi nati all’anno in Regione non venivano sottoposti a screening metabolico allargato, nonostante il centro Padovano disponesse già delle tecnologie necessarie.


Dal 1 gennaio 2014 lo screening allargato sarà dunque effettuato anche in Veneto. Si comincerà con 24 patologie, per poi arrivare alle 40 attualmente indagabili. Secondo la delibera approvata ieri dalla giunta di Zaia il centro di Padova si occuperà dei test per i nuovi nati delle provincie di Padova, Venezia, Treviso e Belluno (circa 26.000 all’anno), mentre il centro di Verona di occuperà delle provincie di Vicenza e Rovigo.

A fronte del nuovo impegno verrà ampliato l'organico di entrambi i reparti, con l'assunzione di un biologo e due medici per Verona, che si occuperà solo dell’esecuzione dei test, e di sei figure professionali per Padova, ora incaricata della presa in carico dei pazienti e del loro percorso assistenziale dopo la diagnosi.

Ricordiamo che il centro di Padova è già dotato della strumentazione necessaria per l’esecuzione dello screening allargato, grazie alla donazione dell’Associazione Cometa Asmme, che ha messo a disposizione del Centro circa 500 mila euro per macchinari e laboratorio specializzato.
"Abbiamo così dato soluzione - sottolinea Coletto - a un problema delicato, che coinvolgeva da una parte il centro di riferimento regionale, da  anni indicato a Verona, e la necessità di utilizzare al meglio un macchinario specifico donato da una Onlus all'Azienda  ospedaliera di Padova, il tutto accompagnato da pesanti polemiche. E' stato necessario del tempo ed il lavoro di una commissione di esperti,che ringrazio, ma ne è uscita una soluzione di buon senso, grazie alla quale potremo offrire il meglio ai circa 45.000 neonati che vengono alla luce ogni anno in Veneto. Non solo, ma saremo anche in grado di offrire il servizio alle Regioni limitrofe".

Ricordiamo infine che la delibera precisa che lo screening allargato è "livello aggiuntivo di assistenza regionale, la cui copertira satà subordinata al pareggio di bilancio".

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