Una giovane barese, invalida al 100 per cento per una patologia comune è affetta anche da sensibilità chimica multipla (Mcs) e vive condannata all’isolamento. A denunciare la sua difficile situazione è stata Adele Dentice, del coordinamento nazionale del progetto civico «Per il bene comune». La notizia è stata riportata ieri dal quotidiano Gazzetta del Mezzogiorno.  La sensibilità chimica multipla è una malattia rara di cui ancora di sa pochissimo, pochi sono anche i centri che la trattano e che offrono ai pazienti strutture adeguate alle loro esigenze. Non è raro che chi è affetto da questa malattia si trovi in condizioni di non poter lavorare e non poter condurre una vita sociale: polveri, profumi, detergenti e talvolta anche onde elettromagnetiche causano crisi insopportabili.

La donna, secondo quello che si legge nella nota, verrebbe infatti considerata dai medici presso i quali si è rivolta come una persona non affetta da una malattia ma come una persona bisognosa più che altro delle cure di uno psicologo. Non è la prima volta che accade, anche se la sensibilità sulla malattia è aumentata, infatti, sono ancora in molti a confonderla con una nevrosi, con la conseguenza che i malati non ricevono glli aiuti e le cure che sarebbero necessarie. La notizia può essere letta sul sito della Gazzetta del Mezzogiorno

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